Una vita bella e buona…ciao Simona.

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Simona Sinopoli
Non è facile parlare qui di Simona Sinopoli. Scrivere il suo necrologio non è ancora esattamente qualcosa di accettabile o vagamente reale. In tanti in queste ore ne hanno ricordato la figura pubblica. Il suo lavoro di avvocato, specializzata in diritto – ma sarebbe meglio dire difesa dei diritti – dell’immigrazione. La sua lunga militanza a fianco dei più deboli. Infine la nomina a presidente dell’Arci Roma e l’attivismo sociale e culturale in una Roma sempre più terra di frontiera, in cui il mutualismo solidale di Simona e dei suoi aveva sempre più da fare e da dire davanti a povertà vecchie e nuove, bisogno di aggregazione e cultura dal basso. Da Nicola Zingaretti a Luciana Castellina a Marta Bonafoni, consigliera della Regione Lazio, dal Forum Terzo Settore all’Anpi alla Cgil, i messaggi di cordoglio arrivati all’Arci Roma e alla famiglia di Simona non sono stati mai banali o di circostanza, ma hanno espresso tutto l’apprezzamento per l’energia con cui Simona affrontava il suo servizio, e l’enorme vuoto che ha lasciato la sua scomparsa, domenica sera a Roma.
Per me, per noi che ieri mattina le abbiamo dato l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale della sua Soverato, Simona è anche molto altro. È un sorriso contagioso e inestinguibile davanti al nostro mare, l’ironia luminosa su tutto e tutti, a partire da se stessa, seguirsi e volersi bene da una vita tra La Marinella, Villa Ada, le strade di un mondo visto un po’ alla stessa maniera, rispettando però sempre i confini, le distanze, le differenze. Che lei alla fine non ce l’abbia fatta non significa che non abbia vinto. Ha vinto tutto nella sua breve vita. La passione, l’impegno, gli affetti, la forza, la dignità. Solo per tracciare alcuni tratti di una linea molto più lunga e articolata. Ci sono persone che riescono a superare, o mettere da parte, la battaglia che molti di noi ingaggiano da sempre con se stessi, o contro gli altri, che è forse la stessa cosa, e combattere invece per gli altri. Simona era così.
E il suo esempio, se è arduo da imitare, ci può ora insegnare e guidare.
Massimo, Jacopo, Vanna, Francesco, Federica e Ada, tutta la famiglia di adorati zii e cugini e i suoi tanti amici. A loro il pensiero nel momento terribile della perdita, l’abbraccio che non può consolare ma solo far sentire la nostra vicinanza, e l’omaggio affettuoso a una grande donna.
Teresa Pittelli

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