Mons. Bertolone a Soverato: “C’è grande bisogno di comunità”. Presentato il volume di Fiorita e Nisticò.

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Da sin. Ulderico Nisticò, Gianfranco Caminiti, Teresa Pittelli, Mons. Vincenzo Bertolone, don Alfonso Napolitano, Tonino Fiorita
Da sin., Mons. Giorgio Pascolo, Mons. Gregorio Montillo, Emanuele Amoruso

“Abbiamo un grande bisogno di comunità e questa serata così partecipata e affollata lo dimostra”. Così Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, nel suo intervento alla presentazione del volume S. Maria di Soverato, La storia e le cronache della festa della Madonna a mare, seconda edizione a cura di Tonino Fioria e Ulderico Nisticò, che si è tenuta ieri sera nel salone parrocchiale della città.

 

“La vostra pietà popolare che si esprime nell’amore per questa tradizione, la festa della Madonna di Portosalvo, rappresenta un ancoraggio ai valori che mai come in questo tempo ci servono per guardare a Maria”, ha sottolineato Bertolone, dicendosi compiaciuto della grande partecipazione di pubblico alla serata. Il tema della devozione mariana si è intrecciato con quello della storia di un intero territorio fin dalle sue ascendenze greche e romane, nell’intervento del vicario del vescovo, Mons. Gregorio Montillo, e dell’immenso valore archivistico, bibliografico e documentaristico dell’opera, messo in luce da Mons. Giorgio Pascolo, parroco della Parrocchia di Soverato superiore.

Emanuele Amoruso, nuovo presidente del consiglio comunale appena eletto, ha assicurato tutto l’impegno possibile per portare avanti la festa, sia nel suo carattere popolare e civile che in quello religioso, mentre il direttore del Comitato promotore, Gianfranco Caminiti, in rappresentanza della famiglia alla quale si deve la fondazione della festa – con la costruzione della chiesetta come ex voto per lo scampato pericolo in mare del capitano Rocco Caminiti – ha spiegato che l’esigenza di una prima, e ora di una seconda, edizione dell’opera è stata sentita a seguito dell’insistente sete di notizie e approfondimenti, da parte di cittadini, turisti e curiosi, sulle origini, la storia e le caratteristiche della festa.

Don Alfonso Napolitano e Tonino Fiorita

Entrambi gli autori, infine, patrimonio vivente di memoria storica della città e del suo territorio, hanno soddisfatto la curiosità del pubblico su aneddoti, retroscena, fatti, benché noti, in realtà tutti ancora da scoprire e gustare nel piacere della lettura. Come la prodigiosa capacità di Rocco Caminiti -ricordata da Fiorita – di “tagliare la dragunara”, ossia la tromba d’aria, pericolosa per le imbarcazioni e lo stesso paese, anche usando del pane benedetto.

“La microstoria non è una storia piccola, ma è scoprire i motivi dietro agli avvenimenti storici, le vicende umane e socio-politiche che determinano gli eventi: da un voto per scampato naufragio nasce una chiesa, da una chiesa nasce una festa, da una festa nasce una comunità”, ha chiarito Nisticò, raccontando anche come in questa seconda edizione si sia riusciti a indicare nel 28 agosto del 1904 l’inizio ufficiale della festa e della storia di Portosalvo.

Teresa Pittelli (photo by Gabriella Pultrone ed Enza Minniti)

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