Auguri a chi è mamma, a chi vorrebbe esserlo, a chi ha la fortuna di essersi svegliata come me, nella tradizionale festa di maggio, piena di auguri, lavoretti e poesie! Una gioia enorme alla quale corrisponde, parafrasando le indimenticabili parole che lo zio Ben sussurra a Peter Parker in punto di morte, un’enorme responsabilità. E ancora più auguri a chi per qualsiasi motivo è lontana dai suoi figli, magari perché sono ormai grandi o, situazione crudele e contro natura, sono ancora piccoli ma separati da lei per mille motivi. Auguri alle mamme di bimbi che lottano contro una malattia o per la loro vita, madri-coraggio che eroicamente affrontano l’indicibile, con il sorriso sul volto e l’angoscia nel cuore.
Auguri alle mamme che lavorano conciliando con quotidiane acrobazie le prestazioni professioni fuori casa e la vicinanza ai figli e ai loro grandi e piccoli problemi quotidiani, alle scoperte di ogni giorno, alla routine scolastica, sociale e sportiva che, a volerla seguire personalmente, è già un lavoro a sè! Auguri alle mamme che non lavorano e riescono così a essere presenza costante nel quotidiano, riuscendo quasi sempre a sorvolare sul dispiacere per quell’altra vita “fuori” alla quale, per adesso o per sempre, hanno rinunciato, pur avendola sognata, preparata e magari meritata, ma ora no. Non è il momento. L’hanno messa nel congelatore dei sogni e dei progetti affidati a un incerto futuro.
Auguri alle mamme che sentono forte il senso di protezione innato e inestinguibile per i loro piccoli, fin da quando fissano (generalmente in bagno) quelle due righe rosa sul test di gravidanza. E troveranno sul loro cammino, in Italia specialmente, un paternalismo medico che le vorrà sottoposte a interventi non richiesti in gravidanza e al parto, pressioni e consigli non sempre utili in allattamento e svezzamento, percorsi non sempre soddisfacenti e lineari di rientro a lavoro dalla maternità (in altre parole mobbing), diktat sanitari imposti per decreto ed enormi operazioni mediatiche, spesso senza rispetto per quel senso di protezione che, tanto, resta più forte di tutto.
Auguri alle mamme che hanno una casa e a quelle che sperano di trovarne, in terra propria o straniera, per crescere i propri figli insegnando loro il Rispetto e soprattutto la Libertà, quella libertà che le donne tanto difficilmente si sono conquistate e si conquistano, e che continuamente torna in bilico, in funzione di un potere non sempre individuabile e classificabile come un tempo, ma sempre diverso e sfaccettato, talora nascosto proprio sotto istanze ipocritamente “correct”.
Auguri a tutte le mamme. La parola “mamma” è una delle più dolci che ci siano. E se è possible non andrebbe negata a nessun bambino, nonostante sotto alcuni punti di vista, tra tribunali, moduli e politicamente corretto, sembri quasi demodè e vada sostituita da “genitore”. Auguri a chi è mamma nel cuore perché un bambino non l’ha avuto ma fa da madre a chi ne ha bisogno oppure a un’intera comunità (come le mie care suore Fma). Auguri a mia madre Rosella, alla quale devo tutta la mia formazione umana e umanistica, così come alle mie nonne Maria e Sita, entrambe maestre elementari, che mi hanno imbevuta di lettere e insegnamenti di vita fin dai primi vagiti. Auguri!
Teresa Pittelli