Nascita rispettata: più salute per mamma e bimbo. A Catanzaro presentati dati e proposte.

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Nascita rispettata
Un momento dell'incontro

Una nascita rispettata nella sua fisologia assicura salute a breve e lungo termine al bambino, alla mamma e alla loro relazione. In pratica un’assicurazione sulla vita, sia quella che nasce, sia quella che l’ha data alla luce. Un patrimonio che troppo spesso viene ignorato e depauperato, quando non annientato, da un eccesso di medicalizzazione di massa del parto che in nome di una falsa percezione della “sicurezza” può produrre potenzialmente molti più danni che benefici. E se gli ospedali stanno facendo qualche progresso, soprattutto al Centronord, nel nome della fisiologia e del rispetto della nascita, anche al Sud qualcosa si muove. In Calabria, ad esempio, sono in aumento i vbac e i parti in casa, è in dirittura una legge – promossa dalle associazioni Rodari e Acquamarina – che assicura il rimborso del parto extraospedaliero riconoscendone gli alti standard di sicurezza e benessere, ed esiste un tessuto associativo determinato e dinamico.

nascita rispettata
Le associazioni di operatrici e mamme organizzatrici dell’incontro

Associazioni come Acquamarina guidata dall’ostetrica catanzarese Licia Aquino, Dall’Ostetrica, presieduta da Mimma Mignuoli, già presidente del collegio ostetriche cosentino e Infanzia e Adolescenza G. Rodari presieduta da Monica Zinno, nei giorni scorsi hanno coinvolto operatori del settore, medici e tante donne in un partecipato incontro al Caffè delle arti di Catanzaro. Presente con la referente Cristina Masiani anche un’altra associazione attivissima sul territorio, Innecesareo (prevenzione cesarei non necessari e supporto al parto naturale dopo uno o più cesarei). Se da parte dei ginecologi presenti si è sottolineata l’urgenza di “concordare percorsi nascita fisiologici, gestiti in autonomia dalle ostetriche all’interno delle strutture ospedaliere”, dalle associazioni si sottolinea invece “l’importanza – anche per il miglior esito del travaglio – della libertà di scelta della donna sul luogo e le modalità del parto”. Il percorso di alto profilo istituzionale e grande impegno civile compiuto da queste associazioni ha portato, tra le varie tappe, alla proposta di legge sul rimborso del parto domiciliare nel 2014, all’indagine sugli esiti di salute e soddisfazione post parto condotta nel 2015 su mille donne calabresi dai collegi ostetrici di Cosenza e Reggio Calabria, al video “Storie di parto, le donne raccontano” presentato lo scorso gennaio a Cosenza e ora riproposto a Catanzaro.

Un tema importante e spesso trascurato – sollevato da Aquino – è stato poi quello della “sofferenza degli operatori” più consapevoli nel doversi attenere a protocolli talvolta in contrasto con le esigenze della fisiologia e del rispetto, tanto del parto quanto delle prime ore di vita del neonato. Importante in tal senso aggiornarsi con le linee guida che di quel rispetto fanno una bandiera, a partire dal Nice britannico ma rifacendosi anche all’Oms. Mignuoli e Zinno hanno quindi presentato il video “Storie di parto, le donne raccontano” che sta avendo grande risonanza in tutta Italia e all’estero. Nel video le donne narrano della violenza ostetrica subita durante i loro parti ma anche della salute fisica e psicologica che, conquistata dopo percorsi più o meno lunghi di consapevolezza, ha portato molte di loro a ottenere alla fine il parto desiderato.

Grazie all’operato delle associazioni e alla determinazione delle donne e delle famiglie, insomma, anche la nostra regione piano piano comincia a fregiarsi delle prime esperienze positive, pur trattandosi ancora di piccoli passi. Dalle posizioni libere in travaglio alla scelta del taglio ritardato del cordone, dai primi vbac (parto naturale dopo cesareo) e parti in casa alla scelta dell’assistenza ostetrica durante la gravidanza fisiologica, le prassi cominciano a cambiare ma c’è ancora bisogno di moltissima informazione e consapevolezza. Una battaglia che l’alleanza tra donne, ostetriche e operatori illuminati ha dimostrato di poter vincere.

Teresa Pittelli

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