Il giudice Distrettuale per l’udienza Preliminare di Catanzaro, Giuseppe Perri, dopo il giudizio abbreviato, ha emesso assolto con la formula ampia “per non aver commesso il fatto”, per il reatro di voto di scambio politico mafioso, il senatore Piero Aiello, difeso dall’avvocato Nunzio Raimondi, riservando in novanta giorni il deposito della motivazione. Il pm Elio Romano aveva chiesto per Aiello tre anni di reclusione e 1.000 euro di multa. “Ho sempre creduto nella giurisdizione e non mi sono mai discostato dalla retta via che mio padre, carabiniere, mi ha sempre indicato come l’unica che sia dato percorrere. In questo momento penso a lui e a quanto avrebbe sofferto se mi avesse saputo responsabile di un qualsiasi delitto”, dichiara Aiello dopo aver appreso della sua piena assoluzione. “E penso a mia mamma, oramai avanti negli anni, dalla quale ho appreso valori e principi irrinunciabili, e che sempre mi ha rassicurato con amore. Sento di dover chiedere pubblicamente scusa alla mia famiglia, a mia moglie e ai miei figli, i quali hanno sofferto insieme a me per un’accusa che non meritavo ma che, con il loro costante sostegno, mi hanno consentito di non soccombere”, continua il senatore.
“E penso pure, in questo momento di gioia, ai miei tantissimi amici, ai miei cari elettori, ai quali tutti voglio confermare i sensi della mia gratitudine per la vicinanza morale e materiale che in questi difficili anni di attesa della giusta sentenza mi hanno riservato. Voglio infine ringraziare il mio difensore, il professor Raimondi, che con passione e altissima competenza mi ha guidato e incoraggiato – conclude Aiello – nella certezza che la giustizia sarebbe alla fine arrivata”. Raimondi, difensore del parlamentare, all’esito del processo di primo grado ha dichiarato: “Piero Aiello è un autentico galantuomo ed ha serbato in questa tristissima vicenda una fiducia nei giudici ed un contegno connotato da una compostezza non comune. Ora la sentenza di assoluzione piena lo ripaga di tante sofferenze e di tante denigrazioni che, imprudentemente, sono state sferrate al Suo indirizzo. Spero che, chi lo ha diffamato, ora gli chieda pubblicamente scusa”.
Aiello era stato coinvolto nel 2013 nell’inchiesta Perseo contro le cosche lametine, che aveva portato all’arresto di 65 persone tra le quali anche politici, imprenditori, medici e avvocati. E’ stato invece rinviato a giudizio l’altro indagato, l’avvocato Giovanni Scaramuzzino, per il quale il processo inizierà il prossimo 19 gennaio 2016.
(r.e.)