Vaccino Infarix Hexa e morti in culla: c’è un’interrogazione parlamentare.

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infarix hexa
Vaccinazione, immagine dal web

Nuova scoperta destinata a scaldare il già infuocato dibattito sulle vaccinazioni obbligatorie. Alla luce degli ultimi studi pubblicati lo scorso settembre sul #vaccino #Infarix Hexa, il deputato del gruppo misto Ivan Catalano ha appena presentato una #interrogazione parlamentare datata 28 settembre 2017. Il quesito presentato dal parlamentare interroga il governo in merito alla sicurezza del vaccino Infarix Hexa, l’esavalente (vale a dire la combinazione di sei vaccini) inoculato di routine in tre dosi ai neonati entro il primo anno di età, reso obbligatorio dalla legge Lorenzin approvata lo scorso luglio. Lo studio in questione è stato pubblicato sull’Indian Journal of Medical Ethics da Jacob Puliyel e C. Sathyamala, con il titolo Infarix Hexa and sudden death, a review of the periodic safety updates report submitted to the European Medicines Agency. Nell’interrogazione Catalano afferma che “secondo l’analisi gli studiosi hanno scoperto che l’ultima relazione sulla sicurezza del vaccino Infarix Hexa presentata da GSK (2015) avrebbe cancellato i decessi riportati in precedenza dal produttore nel suo 16° rapporto (2012)”. Secondo lo studio “se queste segnalazioni non fossero state cancellate le morti dopo vaccino sarebbero state nettamente superiori a quanto previsto. Tuttavia la rielaborazione dei dati presentati dalla Glaxo, effettuata correggendo i bias presenti sia nel report n° 16 che nel report n° 19 hanno chiaramente dimostrato – sempre secondo lo studio riportato dall’interrogazione parlamentare – che l’83% delle morti riportate è avvenuto nei primi 10 giorni dalla vaccinazione e solo il 17% nei successivi dieci giorni”.

Catalano chiede di valutare la sospensione del vaccino.

“Se i risultati dalla ricerca fossero confermati sarebbe molto preoccupante, e così come successe per Hexavac, esavalente prodotto dalla Sanofi Pasteur (sospeso dal commercio in via preventiva nel 2005 per problemi sull’efficacia protettiva contro l’epatite B) anche questo vaccino dovrebbe ricevere più attenzione” è il commento di Catalano nella sua interrogazione parlamentare. Il deputato ex 5 Stelle, attualmente confluito nel gruppo misto, definisce “scienza medica di stato al servizio della politica” quelle che nega la correlazione tra vaccino e possibili effetti negativi sulla salute, in mancanza di un nesso causale diretto diverso dall’associazione temporale. Catalano chiama in causa la sentenza del 21 giugno 2017 della Corte di Giustizia europea, che ha affermato la possibilià per il danneggiato di dimostrare la correlazione tra vaccinazione e malattia (o morte), pur in assenza di prove definitive dell’esistenza di un nesso causale, proprio in base alla successione temporale ravvicinata tra inoculazione del vaccino e insorgenza dell’evento avverso, o alla registrazione di un numero consistente di morti o malattie veriticatesi in associazione temporale con la somministrazione.

Spetta al governo la risposta sulla sicurezza del vaccino.

Il deputato chiede quindi al governo Gentiloni di quali dati disponga sulle morti in culla seguite a una somministrazione del vaccino esavalente Infarix Hexa, se risulti opportuno invocare un approfondimento ulteriore da parte dell’Ema (Eurepean medicines agency) rispetto alla valutazione periodica del beneficio/rischio del vaccino presentata dalla casa produttrice, se occorra valutare l’esistenza dei presupposti per un’eventuale sospensione cautelativa del vaccino sul territorio nazionale. Catalano è stato anche vicepresidente della commissione di inchiesta della Camera istituita nel 2015 per indagare sull’aumento dei casi di morte e gravi malattie ossevato nei militari italiani.

Catalano ha guidato anche la commissione parlamentare sui danni da vaccino dei militari italiani.

Le conclusioni dell’indagine parlamentare evidenziano un nesso tra le vaccinazioni indiscriminate e multidose, da un lato, e dall’altro lato le morti o gli eventi morbosi quali tumori, leucemie e altre patologie croniche che hanno colpito i militari in maniera esponenziale nel corso del tempo. Insigni luminari di fama internazionale come l’oncologo Franco Nobile e l’infettivologo Giulio Tarro hanno sorretto i risultati dell’indagine, che rimanda anche ai risultati del Progetto Signum del 2011. Entrambi gli studiosi, intervistati da quotidiani come La Repubblica che negli scorsi anni ha insistito molto sul tema con una’inchiesta in più puntate dal titolo Vaccinati a morte, hanno ribadito l’importanza e la sicurezza dei vaccini in generale, ma la pericolosità di somministrazioni indiscriminate, multidose e senza porre attenzione a eventuali fattori di rischio. Un’interrogazione che farà sicuramente discutere, dunque, in un clima ormai molto teso tra oppositori e fautori dell’obbligo vaccinale,  dopo l’approvazione della legge Lorenzin che impone dieci vaccini obbligatori legandoli all’accesso scolastico.

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