Trasversale delle Serre, il Comitato ribadisce: niente inaugurazioni a Chiaravalle
“Avvertiamo la crescente voglia dei soliti noti di sfilare sotto gli obiettivi delle telecamere”
“Anche stavolta, niente tagli di nastri né inaugurazioni”. Il Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato” ribadisce a chiare note il proprio pensiero rispetto alla imminente apertura del viadotto Sant’Antonio, aa Chiaravalle, lungo il tracciato della costruenda superstrada Jonio-Tirreno. “Avvertiamo nell’aria – è scritto in una nota del sodalizio spontaneo di cittadini – un olezzo pesante. Non è altro, probabilmente, che la crescente voglia dei soliti noti di sfilare sotto gli obiettivi delle telecamere, il prossimo 30 luglio, per accaparrarsi meriti e primogeniture del tutto fuori luogo. Immaginiano masse di politicanti in agguato, pronti a urlare in mondovisione, in perfetto stile Cetto Laqualunque: abbiamo stati noi!
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere… La storia vergognosa di questa incompiuta rappresenta, per la classe politica di questo nostro comprensorio e dell’intera regione, una macchia indelebile. Mezzo secolo di abbandono, sprechi, scandali, inchieste e vaghe promesse non sarà, di certo, cancellato dallo sblocco di questi pochi chilometri di strada tra Gagliato e Cardinale. Un risultato minimo che, peraltro, è frutto solo della mobilitazione coraggiosa di centinaia di cittadini e del sostegno dato alla loro protesta dagli organi di stampa, non certo dell’impegno di chi non si è mai visto da queste parti, salvo comparire con qualche comunicato a lavoro già fatto. Gli sfondatori di porte aperte, gli inauguratori del giorno dopo, sono, pertanto, pregati di starsene alla larga”.
Secondo il Comitato, che sta programmando una nuova iniziativa pubblica per i prossimi giorni, “la politica potrà dimostrare in altri modi e in altre sedi le proprie eventuali capacità”. “C’è il problema degli ex operai della Trasversale, ad esempio – conclude la nota – che attendono da anni di essere pagati nel disinteresse generale di tutti. Dunque, niente fanfare il 30 luglio ma fatti concreti, se ne siete capaci”.