Udienza rinviata al prossimo martedì 16 febbraio per decidere sulla sospensiva dei lavori chiesta dalla ditta Procopio di Catanzaro, seconda classificata alla gara d’appalto per 2,8 milioni di euro per la riqualificazione del waterfront di Soverato. Con un ricorso depositato a metà dicembre, la ditta ha chiesto l’annullamento dell’aggiudicazione alla ditta Mirabelli, impresa cosentina arrivata prima. I giudici del Tar Calabria avevano fissato al 19 gennaio l’udienza per valutare la richiesta di sospensione cautelare dei lavori. Ma in quella sede, la scorsa settimana, il Comune di Soverato – rappresentato dall’avvocato Fabio Saitta – si è opposto al deposito delle controdeduzioni da parte della ditta Procopio, ottenendone così la rimessione in termini e il rinvio dell’udienza al 16 febbraio.
La ditta Procopio contesta, attraverso il ricorso dell’avvocato Francesco Masciari del foro di Catanzaro, le valutazioni della commissione di gara e alcune presunte irregolarità con riguardo al rispetto dei tempi che devono intercorrere tra l’ultima delle comunicazioni sull’aggiudicazione definitiva e la stipula del contratto (cosiddetta clausola di stand still). Il Comune da parte sua si difende opponendosi alle richieste, considerate manifestamente infondate e inammissibili, e puntando a dimostrare la regolarità di ogni passaggio procedurale. Occorre aspettare altre tre settimane, quindi, per sapere se i lavori della ditta Mirabelli potrebbero subire o meno uno stop. Intanto però la realizzazione del progetto nell’area della ex villa Comunale va avanti.
La ditta Procopio chiede di subentrare nell’appalto o in alternativa il risarcimento del danno. E tra le contestazioni sollevate ci sarebbe anche la violazione dell’obbligo di sospensione per 20 giorni della stipula del contratto (cosiddetta stand still processsuale), obbligo derivante dalla notifica di ricorso contro l’aggiudicazione definitiva, dal momento che il ricorso al Tar è stato notificato il 13 dicembre 2015, mentre il contratto del Comune con la ditta Mirabelli risulta stipulato il 28 dicembre. Una violazione che, se eventualmente accertata, potrebbe essere alla base di sanzioni per il Comune dallo 0,5% al 5% del valore del contratto.
Teresa Pittelli