Soverato, via a riti settimana santa al borgo. S’inizia da tradizionale “Croce d’ulivo”.

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settimana santa
Foto Victoria Asturi
Croce d'ulivo
Genesio Prunestì con Rocco Mellace

Cominciano oggi con la festa delle palme i riti della settimana santa. E a Soverato superiore come da consuetudine Genesio Prunestì, onorando una tradizione che dura da ventisei anni e sulle orme di suo zio Giuseppe Cilurzo, ha realizzato ieri pomeriggio la croce interamente composta da rami di ulivo intrecciati, che è stata quindi portata nella Chiesa matrice di Soverato superiore, pronta per essere benedetta questa mattina nella solenne celebrazione della domenica delle palme. Per essere poi posizionata in uno dei due “calvari” del borgo, ed essere poi bruciata l’anno venturo in occasione del mercoledì delle ceneri, in modo da trarne la cenere con la quale segnare la fronte dei fedeli. Un lavoro, quello di Prunestì, che pur nella sua semplicità richiede impegno, passione e dedizione, e per il quale il signor Genesio ha già trovato un erede che ne continuerà “l’arte”: Rocco Mellace, quarantenne del borgo devoto alle sue tradizioni religiose.

settimana santaE dopo la tradizionale benedizione delle palme che avrà luogo stamattina alla cosiddetta “Villa” in piazza Roma, con inizio della celebrazione alle ore 10, prossimo appuntamento giovedì santo con l’ultima cena, preparata solitamente da chi ha fatto un ”voto”. A conclusione della suggestiva celebrazione, in paese esce “la turba” con gli apostoli che al suono del tamburo dello stesso Genesio Prunestì annunciano alla gente del paese che Gesù è stato arrestato. Tradizioni secolari, queste, tramandate da generazione in generazione. Venerdì santo, poi, la consueta passione e processione del Cristo Morto con l’Addolorata. Caratteristica del Venerdì Santo è anche la cosiddetta “Messa al contrario” con l’esaltazione della Santa Croce, la presentazione dell’Hecce Homo e la chiamata della Madre.  Ovviamente il momento clou delle celebrazioni arriva con la domenica di Pasqua con la messa solenne alle ore 9 seguita dalla tradizionale “Cumprunta”, l’incontro tra San Giovanni che porta la lieta novella della resurrezione di Gesù a Maria per tre volte, dopo la quale Maria e Gesù si incontrano… “e come d’incanto il manto nero le cadde”.

Segue il Martedì di Galilea che conclude le celebrazioni pasquali con la tradizionale processione dei Santi in Marina. Tradizione vuole che i Santi siano riportati nel borgo nello stesso giorno altrimenti – come narra una leggenda – resteranno di proprietà della marina. Sono capitate volte in cui i Santi siano stati lasciati ma vi sono state richieste varie autorizzazioni. “E’ sempre un’emozione che  non si può descrivere perché le devi vivere; sono tradizioni che devi sentire dentro – spiega un fedele – non è il semplice portare il Santo ma la dedizione che ci metti”. Tra le tradizioni civili di Pasqua le imperdibili specialità culinarie della tradizione come le cuzzupe.

Victoria Asturi

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