La serenità istituzionale è durata solo i pochi secondi della stretta di mano tra l’assessore Sara Fazzari e il consigliere del gruppo misto Salvatore Riccio, appena questi ha messo piede nell’aula comunale. Ma la stretta di mano non è bastata a smorzare i toni, diventati tesi nel giro di pochi minuti, quando la prima ha preso la parola per pronunciare la propria “requisitoria” contro le dichiarazioni sulla questione “waterfront” rese dal secondo. Fazzari ha puntato il dito contro le “affermazioni rese alla Gazzetta del Sud, nelle quali si dice: dobbiamo sopportare la nomina del cugino dell’assessore Fazzari”.
“Di fatto con queste frasi si induce l’opinione pubblica in errore, facendo pensare che l’architetto Apicella sia stato incaricato dall’amministrazione comunale e che io in qualità di assessore lo abbia favorito – ha precisato Fazzari – invece Riccio avrebbe dovuto dire la verità senza omettere particolari importanti. Apicella è stato incaricato di redigere il progetto dall’impresa MIrabello, non dall’amministrazione, in seguito a un’evidenza pubblica dell’agosto 2014, quando io non ero nemmeno consigliere comunale”. Fazzari ha sottolineato di “non essere a conoscenza che tra il pool dei progettisti della ditta Mirabello ci fosse Apicella”, cosa che spiega di aver appreso dopo l’aggiudicazione della gara. “Invito la minoranza ad attenersi al proprio ruolo di controllo delle azioni della maggioranza e astenersi dal fango gratuito”, ha esortato Fazzari. Sollecitazione indirizzata anche a Francesco Severino (Pd-Oltre) “che ha scritto sul web che tra cinque anni non resteranno nemmeno i quadri appesi al muro: Severino si rivolga allora ai magistrati in modo da vedere se le sue sono accuse fondate o calunnie e diffamazioni”.
Riccio nella sua replica si è appellato a “un’inesatta ricostruzione giornalistica”, precisando comunque che “quanto da lui dichiarato è frutto di critica politica alla maggioranza che governa la città e non sicuramente all’onorabilità dell’architetto Apicella”. A rincarare la dose ci ha pensato però l’assessore ai lavori pubblici Daniele Vacca, che ha definito “falsità” le dichiarazioni riportate sui “54 mila euro di compenso per l’incarico di supporto al rup”, e “killeraggio psicologico” quello della minoranza. Vacca ha annunciato l’arrivo delle querele contro Riccio e Severino domani alla Procura di Catanzaro, e da qui è scoppiata la bagarre con l’inserimento di Severino che ha raccomandato al sindaco Alecci e a tutta la maggioranza di “stare attenti”, perché “la legalità e la trasparenza della procedura sono da verificare” e lui stesso farà “i suoi contro-esposti all’autorità anticorruzione”. Al momento è in corso uno scontro al vetriolo, al grido di “maleducato!” e “lei non si permetta!” tra il vicesindaco Pietro Matacera, da un lato, e i consiglieri Riccio e Severino dall’altro, con il presidente del consiglio Francesco Matozzo che minaccia di interrompere la seduta (segue).