Grande partecipazione alla tradizionale Cumprunta di Soverato Superiore che nonostante il netto cambio d’orario, rispetto a quello tradizionale, ha registrato comunque un gran successo. Un più che mai festoso don Giorgio Pascolo ha augurato una Pasqua soprattutto serena. E l’ha fatto rivolgendo il suo pensiero sia durante l’omelia di stamattina che durante la veglia di ieri notte alle ragazze rimaste vittime dell’incidente stradale in Spagna e agli attentati di Bruxelles. Ricordando il significato della Pasqua appunto come resurrezione, per dare un senso a quelle giovani vite spezzate e al dolore straziante delle famiglie.
E proprio in occasione della Santa Pasqua Pasqua il parroco ha battezzato una bambina, un nuovo avvenire, una nuova speranza, l’alba di un nuovo giorno. “Che sia per tutti l’alba di un uovo giorno, anche per quelle famiglie che vivono nel dolore”, ha detto don Giorgio.
Contenti e gioiosi anche i membri del Comitato organizzatore. Tra loro Gianni Melia che si dice soddisfatto più che mai della tradizione secolare che si rinnova – una delle feste più belle che Soverato possa avere – attendendo martedì per concludere queste intense celebrazioni. La Cumprunta ha avuto inizio subito dopo la messa ed è sempre una grande emozione. La manifestazione ha avuto luogo al centro del paese che ha visto protagoniste le tre statue di Gesù, Maria e San Giovanni. San Giovanni ha fatto i suoi canonici tre viaggi per portare “l’ambasciata” a Maria che reca l’annuncio della resurrezione di suo figlio, ma Maria non ci crede fino a quando non lo vede con i suoi occhi, nell’attesissimo “incontro” (“cumprunta”, appunto) con la corsa dei Santi e l’incoronazione della Madonna eseguita da Pietro Tropea, anche questo incarico che da tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Prima dell’incontro la Madonna è vestita a lutto con un manto nero e solo dopo aver visto suo figlio questo cadrà rivelando l’abito azzurro. Fondamentale come sempre il contributo della Banda U. Pacicca, che ha iniziato a suonare sin dalle 8 del mattino.
Molto attivo e partecipe è stato anche il professor Ulderico Nisticò che in questa occasione ha voluto lasciare il suo pensiero e un breve excursus della manifestazione. “La Cumprunta è un grande teatro, un teatro popolare perché è costruito dal popolo per il popolo e a partecipare è sempre il popolo”, spiega Nisticò, aggiungendo che comunque è una rappresentazione un po’ in contrasto con la verità storico-religiosa, perché nella rappresentazione la Madonna non crede, quando invece la Madonna certamente crede in quanto Madre e in quanto madre di Gesù. Il professore ricorda inoltre che la festa dovrebbe iniziare solo dopo la “svelata”, ovvero nel momento in cui si toglie il velo nero alla Madonna per dar luce a quello che è il manto azzurro come il cielo. Questo anche in onore della Chiesa che ha un nome importante, “Chiesa Maria Santissima Addolorata”, al quale va data tutta la sua importanza.
Victoria Asturi