Al momento non è proprio una gran bella visione, complice l’attuale potatura degli eucaliptus che lasciano ben visibile la struttura coperta, “mega-spogliatoio” o futura “sala web” che dir si voglia. Il manufatto di cemento in pineta marittima, oggetto di polemiche da parte di comitati ambientalisti di cittadini, bloccato ad aprile 2015 dall’allora commissario Salvatore Mottola di Amato per sospette irregolarità, poi sanate dalla soprintendenza con l’idea di mitigarne l’impatto visivo con filari di alberi da mettere a dimora tutt’intorno, in questi giorni fa invece “bella” mostra di sé. Anche a causa della potatura stagionale degli eucaliptus che facevano da perimetro all’area. Dal Comune assicurano, però, che le cose non rimarranno sempre così, e che inizieranno probabilmente domani i lavori di messa in sicurezza dell’area.
“Già domani cominceranno i lavori di scavo per apporre la dovuta recinzione, un muretto alto 80 centimetri in tufo, che sarà costituito da materiale di recupero dai lavori in corso per il waterfront”, spiega l’assessore ai lavori pubblici Daniele Vacca. L’assessore spiega anche che per la messa a dimora degli alberi e delle piante – promessa all’epoca della sanatoria paesaggista ambientale – occorrerà attendere di trovare le risorse finanziarie, dal momento che l’operazione faceva parte, insieme alla recinzione e alla pavimentazione degli accessi, del progetto complementare da 160 mila euro, ai quali il Comune non ha avuto accesso a causa del ritardo nei lavori. “Purtroppo il fermo cantiere di qualche mese disposto dal commissario ha rallentato i lavori con la conseguenza di non rientrare tra i Comuni beneficiari del finanziamento aggiuntivo”, osserva Vacca. Che per quanto riguarda l’utilizzo del “manufatto della discordia” annuncia un bando per la concessione della struttura prossimamente, una volta terminata l’attuale tranche di concessioni in locazione che include anche il campo sportivo di Soverato superiore.
Teresa Pittelli
