Il consiglio comunale di Soverato nella seduta fiume di oggi ha approvato tredici punti all’ordine del giorno, dal piano di alienazioni immobiliari alla realizzazione della sede Asp vicino alla cupola geodetica, nei pressi della scuola media Foscolo, dalla nomina del revisore dei conti all’adesione al patto dei sindaci per clima ed energia (questi ultimi due punti unici a essere approvati all’unanimità), dal programma per le opere pubbliche all’aggiornamento del documento unico di programmazione. Tra quelli più dibattuti, come anticipato, la reintroduzione della commissione edilizia formata da professionisti – due ingegneri, due architetti e un avvocato – a supporto dell’ufficio tecnico.
Dopo una pausa per riflettere sulle controproposte della minoranza, assolutamente contraria all’iniziativa sia per ragioni di efficienza amministrativa che per dubbi sulla discrezionalità “politica” della nomina dei tecnici, alla fine l’apertura del sindaco Ernesto Alecci alla nomina di un componente della minoranza nella commissione, proposta dal consigliere Udc Salvatore Riccio, è “rientrata”. E dopo qualche altro tentennamento sul nome da dare al nuovo organismo, alla fine si è andati al voto sulla delibera così come da odg, con i voti contrari della minoranza e richiesta del consigliere Francesco Severino di inoltro a prefetto e Corte dei conti della delibera.
A catturare l’attenzione dell’aula nel pomeriggio è stato il voto sul rendiconto 2015 e sul bilancio previsionale 2016-2018. Per relazionare sono stati chiamati in sala anche il responsabile del settore Paolo Macrina e il revisore dei conti Francesco Coscarella, che hanno attestato la regolarità dei documenti contabili e, nel caso di Macrina, anche un leggero miglioramento della gestione; il sindaco intanto ha annunciato che la Regione Calabria ha accettato una rateizzazione del famigerato debito acqua per 20 anni, e che si spera possa arrivare a 30 anni. “Sono notizie che danno un po’ di respiro all’ente, consentendoci di far fronte nei prossimi anni a questi impegni e allontanare il dissesto, che comunque rimane un’opzione eventuale”, ha dichiarato il sindaco. “Le ragioni per le quali speriamo di non arrivarci sono tante, come la difesa dei posti di lavoro, ad esempio quelli del mercato coperto che i commissari venderebbero (secondo Alecci i venditori saranno invece lasciati là dalla nuova gestione locataria), o il personale comunale in esubero che dal 2016 in poi andrà in pensione”.
A complicare tutto, però, è arrivato il dirompente intervento del capogruppo di Pd-Oltre Giulio Moraca, che attraverso un’analisi dettagliata di carte e numeri ha avvertito i consiglieri della “falsità” delle rappresentazioni contenute nei documenti. “Il rendiconto non reca alcuna traccia dei debiti “acqua”, “Caminiti” e “Raspa“, non riconosciuti nonostante siano scaduti tutti i termini – ha sottolineato Moraca, secondo il quale “voi dichiarate che questi debiti non erano noti al 31.12.2015 ma invece lo erano eccome, sia per interlocuzioni con la Corte dei conti e comunicazioni con la Regione (acqua), sia per le sentenze giudiziarie (Raspa e Caminiti)”. Una rappresentazione parziale del quadro debitorio che per Moraca travolgerebbe anche il previsionale, che stanzia circa 4,7 milioni di euro per passività potenziali.
Moraca ha posto l’accento sulle “gravissime responsabilità” alle quali vanno incontro tutti i consiglieri con questo voto, chiedendo conto anche a Macrina e Coscarella delle loro firme. “Da un’amministrazione così giovane credo la città possa aspettarsi un po’ di più di questo modo di procedere, di questo sistema in cui ci si nasconde dietro a un dito”, ha esclamato il consigliere. Ragionamenti che hanno creato anche alcuni momenti di silenzio e imbarazzo, ma che la maggioranza ha deciso di superare compattandosi in un voto positivo su entrambe le delibere e incassando il no della minoranza.
Teresa Pittelli
