Soverato: “Senza dissesto possibili danni erariali da milioni di euro”. L’allarme di Maltese.

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Palazzo del Municipio, Soverato

La scelta del Comune di Soverato di non dichiarare il dissesto, con conseguenti piani di riequilibrio che si succedono fin dal 2012, è da tempo contestata con forza da alcuni esperti. Tra questi si ricorda l’ex assessore al bilancio Salvatore Procopio che parlando di un debito di oltre 30 milioni di euro, tale da far ritenere in deficit strutturale il Comune, si dimise dall’incarico nel dicembre dello stesso anno. A questo tipo di analisi si sono contrapposte nel tempo quelle dei vari amministratori – commissari compresi – che si sono succeduti in Comune da allora, con una serie di piani di riequilibrio sempre rimodulati, da ultimo quello che sarà sottoposto all’approvazione del consiglio comunale tra poche ore.

L’attuale sindaco Ernesto Alecci, sia nel primo che nel secondo mandato, ha elencato quelli che ritiene i costi della terna commissariale e gli svantaggi di un commissariamento per la città, dalla vendita “forzosa” di beni comunali agli esuberi in pianta organica. Certo via via che aumentano i debiti del Comune, con la “mazzata” del debito non riconosciuto per il servizio idrico pari a circa 8 milioni, ‘l’ipotesi dissesto si fa sempre meno peregrina anche nelle ipotesi degli stessi amministratori.

Gabriele Maltese
Gabriele Maltese

Ma in attesa di sviluppi sul punto, e della discussione di oggi in aula consiglio, si registra intanto l’intervento di Gabriele Maltese, ex segretario comunale ed esperto di finanza locale, che ha chiesto nei giorni scorsi un incontro alla stampa per sensibilizzare maggioranza, minoranza e cittadini sul tema. Secondo Maltese il Comune di Soverato avrebbe già “perso” dai 3 agli 8 milioni di euro a causa della mancata dichiarazione di dissesto entro il 31 dicembre 2015. Tra il contributo statale ai Comuni che hanno dichiarato dissesto, per l’incremento della massa attiva della gestione liquidatoria (dl 174/2013), e la possibilità di decurtare i debiti con la Regione Calabria dal 40% al 60%, la manovra economica della quale si sarebbe potuto giovare il Comune andrebbe – secondo Maltese – dai 3 agli 8 milioni di euro. Una possibilità che è stata prorogata fino alla fine dello scorso anno e della quale si sono avvantaggiati alcuni enti anche in Calabria, come ad esempio Cirò (Kr) che secondo gli elenchi mostrati da Maltese ha ricevuto 2,1 milioni di euro nel 2012.

Per l’ex segretario comunale l’aver optato per il piano di riequilibrio, in condizioni che lui ritiene di deficit strutturale del Comune, “appesantite” ora a suo parere da circa 13 milioni di euro non riconosciuti, potrebbe comportare responsabilità erariali per danni da parte di chi non ha attivato la procedura di dissesto. Anche perché secondo l’analisi di Maltese a questi 13 milioni di euro vanno sommati i circa 17 milioni di euro di anticipazioni della Cassa depositi e prestiti, arrivando così a una massa debitoria di almeno 30 milioni. Maltese ha infine lamentato poca trasparenza da parte del Comune di Soverato nella rendicontazione delle transazioni eseguite in seguito ai finanziamenti ottenuti dalla Cdp per saldare i suoi debiti verso fornitori e professionisti. Argomenti da lui già segnalati in passato e che oggi tornano di stringente attualità, secondo l’esperto, vista la situazione finanziaria del Comune particolarmente delicata dal punto di vista finanziario.

Teresa Pittelli

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