L’Ippocampo d’Oro 2015, il premio per i soveratani d’eccellenza, quest’anno è andato a gente comune che in fondo tanto comune non è, visto che con grandi sacrifici e umiltà è riuscita a fare qualcosa di unico ed eccezionale a livello mondiale. A fare da anfitrioni della serata che si è tenuta ieri sera al Teatro Comunale di Soverato sono stati Franco Cervadoro, presidente della Pro Loco, Pietro Melia responsabile della comunicazione e Corrado Corradini in veste di presentatore. Il primo premio è andato a Piero Ranieri della Ranieri International, la nota azienda cantieristica conosciuta in tutto il mondo per la produzione di imbarcazioni 100% italiane, anzi soveratesi, perché come sostiene il suo fondatore hanno preferito non delocalizzare la produzione all’estero e mantenere maestranze locali, offrendo occupazione a più di cinquanta famiglie calabresi. “Fare impresa qui in Calabria non è facile, logisticamente siamo lontani da tutto però con grandi sacrifici siamo rimasti e siamo cresciuti”, ha detto Ranieri. “La soddisfazione più grande di questo momento? Siamo l’unico cantiere del settore ad avere distributori negli Emirati Arabi”, ha specificato il capitano d’azienda.
Il secondo premio è stato dato a Don Giorgio Pascolo, parroco di Soverato Superiore e punto di riferimento del patrimonio sacro-artistico del borgo. Don Giorgio che da oltre trent’anni ha portato avanti un impegno culturale “mutuato anche dal caro Don Gnolfo che quando arrivai a Soverato” ha spiegato il sacerdote, “mi fece dono di molti scritti tra i quali La Pietà: l’opera più bella del Gagini”. Una folgorazione per il tesoro custodito nella Chiesa matrice di Soverato superiore che ha caratterizzato una parte importante dell’impegno socio-culturale di Don Pascolo. E alla quale ora si affiancherà un’altra opera di rilievo nazionale: il Crocifisso di Fra Angelo da Pietrafitta, in fase di ristrutturazione con l’aiuto della Pro Loco e altri cinque club locali. Don Giorgio ha chiesto al sindaco Ernesto Alecci, in sala, di istituire un riconoscimento internazionale per queste due opere di Soverato.
Gli organizzatori hanno voluto anche assegnare una targa-ricordo alla memoria di Vanni Celestino, il mitico pescatore che per quarant’anni è venuto con la sua barca a remi da S. Maria La Scala (Ct) a Soverato, dove ha divulgato instancabilmente l’arte della pesca, insegnando a pescare con la fiocina a generazioni di soveratesi. Renato Alecci ha ricordato la bellissima storia di Vanni, che durante il tragitto di 120 miglia che durava 25 giorni, il pescato con la lampara a petrolio durante la notte lo vendeva al mattino seguente per poi continuare il percorso fino alla sua amatissima baia dell’Ippocampo. “È morto col desiderio di venire a Soverato”, ha esclamato il suo caro amico Ciccio Pennisi al momento della consegna del premio.
Il terzo riconoscimento lo ha ricevuto Antonio D’Amato al posto di suo fratello Andrea, ingegnere informatico che con i suoi oltre venti brevetti per la Microsoft ha imposto il suo genio a livello globale: uno di loro è stato il software per la masterizzazione Easy CD Creator che molti ricorderanno. Purtroppo non è riuscito a essere presente ma ha inviato una simpatica lettera di ringraziamento, letta dal fratello Antonio Vania, per la ricompensa a tanti duri anni di studio che “magari hanno contribuito a costruire il futuro del mondo, ma che non mi hanno fatto dimenticare le mie radici”. Greta Varlese, la quarta premiata, non ce l’ha fatta a venire per impegni di lavoro a Parigi, specificamente: ha una sfilata con Vogue. Questa bellissima ragazza, che a soli 17 anni è già un’affermata modella con le più importanti case di moda internazionali, ha inviato un video nel quale ha anche spiegato i motivi del cambio piani all’ultima ora. Suo padre Gennaro Varlese ha ritirato il premio raccontando l’incontro di Greta con la moda e la sua ascesa nel mondo delle passerelle.
I premi sono stati sponsorizzati dalla maestra orafa Lea Urzino e consegnati dal presidente del consiglio comunale, Francesco Matozzo, dal vicesindaco Pietro Matacera, dagli assessori Rosalia Pezzaniti e Sara Fazzari, da don Gino Martucci, direttore dell’istituto salesiano e dal sindaco Alecci. Per ultimo, dopo i bellissimi intermezzi musicali (sempre con talenti soveratesi) in puro stile rockabilly della band Kiss the Cats, e dell’intervento del bravissimo solista Giuseppe Cilurzo, la quinta premiata con l’Ippocampo d’Oro è stata Cosetta Lagani, direttrice di Sky 3D, l’unico canale di questo genere in Italia. Ricoprendo questo ruolo, la Lagani ha avuto successo a livello mondiale con documentari come Musei Vaticani 3D, Pompei 3D, Firenze e gli Uffizi 3D, La Canonizzazione dei Papi e tanti altri. Visibilmente emozionata ha ricevuto dalle mani del sindaco e si è detta contenta di aver trovato il lavoro della sua vita, che anche se è dietro le quinte, può mostrare le bellezze del nostro paese in tutto il mondo. Il suo messaggio ai presenti è che “tutto si può fare credendoci e volendolo veramente. All’inizio magari si parte svantaggiati ma si lotta di più – ha spiegato Lagani – e alla fine si ottengono solo soddisfazioni”. Approfittando della sua presenza, Don Giorgio e Cervadoro hanno espresso l’interesse di una collaborazione con Sky 3D per la realizzazione di un film sulla nostra Pietà, e chissà se a breve anche Soverato 3D sarà nei cartelloni dei cinema in tutto il mondo.
Nel saluto di chiusura, Alecci ha detto di sentire tantissimo orgoglio per tutti quelli che portano in alto il nome di Soverato in Italia e all’estero, e scherzosamente ha ricordato che “considerati gli ultimi scandali regionali non gli dispiacerebbe che qualche politico emigrasse in cambio di far tornare qui qualche professionalità che veramente servirebbe non solo alla città ma anche alla Regione”. Per concludere la serata, la Pro Loco e il sindaco si sono detti entusiasti di istituzionalizzare la premiazione Ippocampo d’Oro dal prossimo anno, perché come ha osservato Alecci: “Soverato è una vera fucina di talento”.
Isabelle Nieto