Nessun allarmismo, niente panico: non esiste sul territorio soveratese alcun rischio per i minori di essere avvicinati o sottratti, né c’è mai stato un reale pericolo in questo senso nei mesi scorsi. Un chiarimento che arriva dalle istituzioni dopo un tam tam nello scorso weekend tra genitori, cittadini e famiglie preoccupate, in seguito alla diffusione nei giorni scorsi di articoli di stampa, che hanno fatto il giro del web, nei quali si è parlato del tentativo di rapimento di una bimba di tre anni da parte di una donna descritta come “in stato confusionale”, in un paese vicino Soverato. Stato attribuito al trauma subito dalla donna lo scorso dicembre, quando la figlia di tre anni è stata allontanata dagli assistenti sociali, a Soverato, su decreto del tribunale dei minori di Catanzaro.
“Questa è una storia lunga di disagio, molto delicata e complessa, che nell’interesse delle persone coinvolte avevamo cercato di proteggere da generalizzazioni o allarmismi impropri, d’accordo con le forze dell’ordine e i servizi di riferimento”, spiega Sara Fazzari, assessore alle politiche sociali del Comune di Soverato. “Il monitoraggio della situazione, la ricerca di ogni soluzione possibile per tutelare in primis la minore, ma anche la diade madre-figlia e la stessa signora coinvolta, erano partiti da molto tempo e avevano coinvolto noi in particolare a metà dello scorso novembre”, raccontano le referenti del servizio sociale del Comune diretto da Paola Grande.
“L’allontanamento è stato eseguito su ordine del tribunale dopo essere stato a lungo scongiurato, e poi prospettato, ai soggetti coinvolti – chiariscono ancora i servizi soveratesi – mentre nel frattempo si è cercato di utilizzare gli strumenti previsti e possibili per il “recupero” della mamma. Una situazione oggettivamente difficile, nella quale c’è un procedimento al tribunale dei minori che fa il suo corso, e nel frattempo un forte disagio sociale e un grande dolore familiare da gestire. Tentando di restare nel sociale e nel privato, appunto, senza farne una questione di ordine pubblico. Anche laddove allarmi e timori si sono diffusi, nei mesi scorsi, soprattutto in ambito scolastico, in maniera un po’ incontrollata e non sempre giustificata, laddove se è vero che la signora ha cercato la sua bimba in alcuni istituti, non è ritenuta effettivamente un pericolo per l’incolumità o la serenità dei bambini, come spiega il comando dell’Arma di Soverato.
Tanto i vertici della stazione quanto i vertici della compagnia carabinieri di Soverato ci tengono infatti a precisare che “la situazione è monitorata da mesi e sotto controllo”, e che “non esiste alcun pericolo o allarme di ordine pubblico quanto piuttosto un dramma privato”, sul quale non intendono fornire ulteriori dettagli.
Teresa Pittelli