Siamo ai primi di giugno ma già le lamentele sono tante sui social network o portate direttamente all’attenzione del sindaco, Ernesto Alecci, da parte di cittadini che riferiscono di non riuscire a dormire per i troppi decibel sparati a tarda notte dai locali notturni. Giuseppina De Stefano, farmacista dirigente all’asl, è per esempio tra i cittadini che anche l’anno scorso, insieme a Mariella Parise e Bepi Grande, aveva protestato per i “rumori” molesti a tarda notte, ottenendone un’interlocuzione con gli amministratori e il sindaco, che aveva poco dopo firmato tre ordinanze anti-rumore fissando stretti limiti orari agli speaker e alla musica ad alto volume dei tanti locali soveratesi.
E sono ora gli stessi cittadini a tornare sulla questione sui social e ad aver chiesto e ottenuto di parlare anche quest’anno con il sindaco, chiedendo regole per moderare il volume notturno di musica e intrattenimento. Un orientamento che a quanto pare il Comune rinnoverà anche quest’anno, come anticipato nell’ordinanza balneare 2016 in cui si rimanda alle ordinanze “di prossima emanazione” rivolte lidi che fanno anche discoteca, per il rispetto di regole e limiti.
Il problema è annoso e non semplice da risolvere una volta per tutte, perché a stabilire il superamento dei decibal non possono essere né il Comune né le forze dell’ordine ma l’Arpacal con controlli ad hoc, motivo per il quale dopo la comminazione di una sanzione pesante come la chiusura temporanea del locale – come hanno spiegato amministrazione e carabinieri lo scorso anno – spesso i gestori dei lidi fanno ricorso contro il Comune e lo vincono. Occorrerebbero dunque da un lato controlli puntuali già a inizio stagione da parte dell’Arpacal, dall’altro far accettare ai locali alcune dotazioni, come l’installazione di pannelli fonoassorbenti che contengano la propagazione del suono all’esterno, con vantaggio sia dei gestori di pub e discoteche, che possono offrire il servizio in tranquillità al pubblico, sia dei residenti con il problema del riposo notturno.
Una questione sempre in bilico nell’esigenza non facile di contemperare gli interessi del turismo, del commercio e dello svago di giovani e meno giovani, da un lato, e quelli della quiete notturna, sia di turisti che di residenti, dall’altro. Si saprà a breve come si orienterà il Comune, e toccherà ancora una volta al sindaco e ai suoi collaboratori trovare il massimo equilibrio possibile tra i diritti e le esigenze in gioco.