Soverato, l’Opera salesiana ospita sei profughi, tre mamme e i loro piccoli.

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Foto www.galatea.ch

L’Opera Salesiana “Beato Michele Rua” di Soverato ospita sei profughi

Da alcuni giorni, aderendo alla  richiesta urgente della Prefettura di Catanzaro, l’Opera Salesiana di Soverato, mediante la Caritas parrocchiale,  accoglie sei migranti di nazionalità nigeriana, sbarcati a Lampedusa e recuperati in mare da una nave della marina militare italiana. Si tratta di tre giovani madri con i rispettivi figli di sette, due e un anno e mezzo, che temporaneamente hanno trovato rifugio e protezione nei locali dell’ex canonica,  in attesa dell’esame dell’istanza di riconoscimento della protezione internazionale da parte della Commissione Territoriale di Crotone.

La permanenza in città dei profughi, mamme e bimbi, avrà termine non appena l’Ufficio immigrazione della Prefettura di Catanzaro avrà trovato per loro un’idonea sistemazione  in un centro di accoglienza della nostra provincia. Al diffondersi della notizia  dell’arrivo dei migranti, all’interno della comunità soveratese è immediatamente scattata una vera e propria gara di solidarietà, che ha consentito di reperire in poche ore, indumenti, beni di prima necessità e quanto necessario a offrire loro assistenza e conforto. L’Opera Salesiana di Soverato,  come auspicato da Papa Francesco, ha ritenuto di non poter rimanere  indifferente al grido di aiuto e di disperazione di tanti fratelli provenienti da terre dilaniate dalla guerra, dalla fame  e che vivono il dramma dell’immigrazione come  unica speranza di salvezza.

Di fronte a questa tragedia epocale nessuno va lasciato solo.  E soprattutto,  la comunità cristiana non può rimanere impassibile e far venir meno il proprio impegno verso i più fragili e bisognosi. Si ricorda ad esempio che proprio in Nigeria che i terroristi di Boko Haram – ormai affiliati al cosiddetto Stato islamico nel tentativo di istituire la sharia nelle regioni nordorientali del Paese, – sono da anni responsabili di carneficine, sequestri e terrore ai danni della popolazione civile, soprattutto di giovani donne e bambini.

 

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