Soverato, lo sfogo di Carmelo Pagnotta: “Costretto a rinunciare a incarico su waterfront per motivi non validi”.

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Gli elaborati del progetto vincitore della gara per il waterfront
Pagnotta
Carmelo Pagnotta

Sono passate esattamente tre settimane da quando Carmelo Pagnotta, architetto nominato per supportare l’ufficio tecnico del Comune di Soverato nella procedura per l’appalto “waterfront” da 2,8 milioni di euro, ha rinunciato all’incarico facendo un passo indietro. “Mi dispiace di essere stato costretto a quel passo, date le accuse completamente sbagliate sui rapporti tra me e l’assessore ai lavori pubblici Daniele Vacca“, dice Pagnotta all’Esuberante.it. “Eppure ero e rimango entusiasta all’idea di collaborare con il Comune per questa opera così strategica per la città, un’opera il cui finanziamento può ancora essere mantenuto, a patto che si vada avanti perché ogni giorno è prezioso”, chiarisce l’architetto.

Domanda. Architetto Pagnotta: insomma si è pentito!

Risposta. Non è che mi sono pentito, ma è vero che la mia rinuncia è stata un passaggio obbligato, più che una scelta, dal momento che mi è stata tolta la serenità di lavorare, con accuse completamente sbagliate.

D. Non è vero che Lei ha rapporti stretti con l’assessore, con il quale condivide i locali di studio, oltre ad averlo appoggiato in modo sfegatato in campagna elettorale?

R. Chiariamo: io e Vacca condividiamo uno spazio fisico per abbattere le spese come fanno tanti professionisti in città, ma non siamo associati e non prendiamo incarichi insieme. L’amicizia e la stima che mi legano a lui sono gli stessi che nutro per una serie di colleghi che avrebbero potuto trovarsi al suo posto. E’ vero, l’ho appoggiato alle scorse amministrative ma del resto la lista Cambiamenti ha ricevuto il 70% delle preferenze, quindi mi sa di non essere stato l’unico…

D. E l’obiezione secondo cui Lei ha contribuito alla redazione del progetto preliminare del waterfront, con questo influendo con scelte tecniche sulla procedura che poi avrebbe dovuto curare come supporto al rup?

R. La verità è questa: mi sono trovato in Regione a curare il mio incarico per il Comune di Davoli, interessato a un’opera di riqualificazione del lungomare sempre in ambito pisl con fondi europei, e mi è stato chiesto se potevo sollecitare il Comune di Soverato ad accelerare le procedure e le consegne documentali per questa importante opera. In quel momento forse in Comune c’era un po’ di sbando, dopo la caduta della giunta e il commissariamento, e la responsabile utc dell’epoca, Enza Chiaravalloti, mi chiese la cortesia di accompagnarla in Regione e aiutarla con la redazione urgente di tutti gli incartamenti.

D. Per “incartamenti” lei intende il preliminare del progetto waterfront.

R. Insieme all’architetto Vacca abbiamo dato una mano a redigere alcuni elaborati, su esatte indicazioni della responsabile dell’ufficio, tracciando una planimetria con una breve relazione di accompagnamento: non c’è stata alcuna progettazione. E’ prassi consolidata tra noi professionisti dare una mano agli uffici tecnici in momenti di emergenza o difficoltà. Anzi quegli elaborati sono stati poi rivisti dal sindaco Alecci nel frattempo eletto, che ha apportato alcune scelte, ovviamente non tecniche ma di indirizzo politico.

D. Se è tutto chiaro perché si è “dimesso” dall’incarico prima ancora di accettare?

R. Perché la mia nomina non è stata capita da tutti. Forse si sarebbe dovuta spiegare prima, ma l’amministrazione era probabilmente serena sull’opportunità e necessità di questa scelta e riteneva che non ci fosse nulla da spiegare. Il mio contributo era in linea con la mia esperienza nello stesso ruolo a Davoli, dove completeremo i lavori nel giro di due mesi. L’idea era quella di portare avanti questa procedura in maniera spedita dopo i tanti stop subiti.

D. C’è ancora speranza di prendere il finanziamento e avere la nostra “Central park sul mare”, come l’abbiamo definita una volta letta la relazione dei progettisti vincitori della gara?

R. Certo. Prima di arrivare alla firma del contratto ci sono alcuni passaggi da compiere velocemente, e in quel momento la Regione sarà più concreta nel dire se rientriamo tra i Comuni assegnatari dei fondi Pac.

D. Le piace il progetto che ha vinto?

R. Ho visto solo alcune fotografie sul web e mi rimetto quindi al giudizio della commissione valutatrice che era molto qualificata. Qualche mio collega ha detto che sarebbe stato meglio fosse composta da tecnici del luogo. Io che però sto qui da cinquant’anni e avevo ricevuto il mio primo incarico al Comune, non posso lavorare per la mia città! E’ un ragionamento che non torna…ma intanto è andata così.

Teresa Pittelli

 

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