Nuovo piano di vendite dei beni del Comune di Soverato, disavanzo economico e approvazione del bilancio preventivo tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale appena convocato per lunedì 7 settembre alle ore 18 da palazzo del Municipio. Il provvedimento reca la firma del presidente del consiglio, Francesco Matozzo. Una seduta “pesante” in termini di delicatezza e importanza delle questioni trattate, soprattutto dal punto di vista finanziario. Il consiglio comunale affronterà infatti le modalità di ripiano del disavanzo straordinario, ai sensi delle recenti normative sui principi contabili (punto 2 dell’ordine del giorno). Altro capitolo non trascurabile, che sarà vagliato al quinto punto, è l’approvazione del bilancio preventivo 2016, i cui termini sono già scaduti il 30 luglio.
Il tema di conti e del bilancio di previsione non può non tenere conto del piano di riequilibrio ancora al vaglio della Corte dei conti, dopo che circa dieci giorni fa il Comune ha risposto in ventiquattro punti alle contestazioni mosse dalla magistratura contabile nella delibera 46/2015 depositata lo scorso 22 luglio. Contestazioni che attenevano a incertezze nelle entrate finanziarie dell’ente, oltre che alla quantificazione dei pagamenti ai creditori effettuati al 31 dicembre 2014 con i circa 16 milioni di euro anticipati in due tranche dalla Cassa depositi e prestiti. La decisione della Corte dovrebbe arrivare nella prima quindicina di settembre, se non prima. E dirà la parola definitiva sulle sorti finanziarie – dissesto o riequilibrio – del Comune. Si affronterà poi il piano alienazione dei beni comunali, con l’approvazione dell’elenco di quelli suscettibili di valorizzazione e vendita (punto 4 odg) e una delibera sulle aree e i fabbricati da cedere in proprietà o diritto di superficie in corso di esercizio 2015 e destinare a residenza, attività produttive e terziarie (punto 3).
Intanto sono stati pubblicati nei giorni scorsi i decreti di nomina dei responsabili dei settori (Saverio Mirarchi ai lavori pubblici, Michele Menniti alla pianificazione e gestione del territorio, Herman Mantella all’amministrazione generale, Giuseppe Grenci alle attività produttive, Paolo Macrina al settore economico finanziario), con relativa assegnazione del personale e individuazione delle indennità di posizione. Indennità che la giunta Alecci ha determinato in 10 mila euro annui, per Grenci, Mantella e Macrina, 9 mila euro per Menniti e 7 mila euro per Mirarchi, più il premio di risultato tra il 10 e il 25%. Una valutazione discrezionale, come da normativa e ccnl di settore, che riduce la spesa rispetto alla precedente gestione Mottola.
Ma che non convince del tutto un ex sindacalista ed esperto di personale come l’ex consigliere comunale Antonello Gagliardi, componente rsu della Regione Calabria. “Avrebbero dovuto concordare la pesatura di ogni ufficio con le organizzazioni sindacali, fermo restando che il p.e.g. va assegnato dopo l’approvazione del bilancio preventivo e non prima”, spiega Gagliardi. “E poi il contenimento della spesa vale rispetto a Mottola che aveva aumentato le indennità, ma non rispetto al passato”, sottolinea l’ex consigliere. “In ogni caso come si fa a dire che gli obiettivi siano stati raggiunti da questi dirigenti, quando le irregolarità finanziarie, le disastrose condizioni ambientali e tante altre criticità della città sono sotto gli occhi di tutti?”.
Teresa Pittelli