Comunali Soverato, crolla il consenso dei partiti. Alecci: “Pd ascolti voglia di rinnovamento”

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Il nuovo sindaco Ernesto Alecci durante la proclamazione

Quando spuntano dall’angolo tra via Olimpia e via Paparo la folla già in attesa per un attimo si ferma, per poi esplodere in lunghi applausi festosi facendosi incontro agli eroi della giornata: Ernesto Alecci e i suoi wonder boys and girls arrivano insieme, e si godono l’ovazione nel sole della prima giornata di giugno. Hanno asfaltato oltre ogni aspettativa gli apparati del Partito democratico “che governa in Regione, in Provincia e a Roma”, come ripeteva il mantra degli avversari, che non è riuscito però a convincere gli elettori. Anzi. “Non si ricorda a memoria di nessuno di noi un distacco così cocente tra la lista vincitrice e le altre (1740 voti, ndr)”, ricorda qualcuno tra la folla.

Nei capannelli davanti alla scuola di via Olimpia, seggio n. 1 dove si è svolta la proclamazione di Ernesto Alecci c’era un po’ tutta la società soveratese che ha contribuito al risultato. A cominciare dai rappresentanti del popolo di Soverato Superiore e delle lotte per la riapertura della scuola, che in parte ha protestato non recandosi alle urne ma in gran parte ha risposto votando Alecci, con consensi da exploit per Rosalia Pezzaniti (rispettivamente 93 e 106 preferenze nelle sezioni del borgo 9 e 10), ma anche per Pietro Matacera e Francesco Matozzo – che con 542 e 568 voti totali hanno sbancato la slot machine elettorale – e Daniela Prunestì. “Li chiamano figli di papà ma sono giovani pieni di risorse che la città ha scelto in massa. Le chiacchiere stanno a zero, i fatti sono qui”, è il commento di Giacomo Matacera, padre di Pietro che sarà con tutta probabilità il vicesindaco, secondo le prime indiscrezioni. Tanti i giovani under 40 presenti a festeggiare i loro amici eletti, dal trentenne Christian Castanò a Lele Amoruso che a dispetto del suo essere soprannominato “Andreotti” ed essere già stato assessore nella giunta Taverniti di anni ne ha solo 36. Per lui 371 preferenze raccolte tra varie anime della società, non ultima una buona fetta di antica borghesia. Anche Amoruso appare in pole per un incarico da assessore. Così come la stessa Pezzaniti e come Sara Fazzari, prima degli eletti con il record di 579 preferenze, che ha dedicato questa vittoria all’indimenticato papà Piero, ex assessore con il movimento Pedalando Volare e leader di tante battagli sociali e ambientali dai banchi dello stesso consiglio comunale dove ora siederà la figlia.  A sedere in maggioranza sarà anche Daniele Vacca, architetto di area centrosinistra che di recente si è schierato con fermezza contro l’annullamento della procedura per la riqualificazione del waterfront per non perdere il finanziamento di 2,7 milioni di euro. Proprio da questi temi ripartirà la nuova amministrazione, con una probabile azione in discontinuità con l’operato del commissario e dell’ufficio tecnico. Alecci appena insignito della fascia di primo cittadino ha ringraziato i quattro compagni di squadra rimasti fuori, che hanno avuto ottimi riscontri elettorali e “saranno preziosi nel dare il loro contributo”: Silvia Vono, Luca Mosca, Francesco Rotondo e Francesco Tascedda.

Certamente la debacle di Pd-Oltre, che si è fermata a 1434 voti contro i 3174 totalizzati dai CambiaMenti, insieme alla mancata elezione di Tascedda, che era il candidato sostenuto da Forza Italia e al mancato raggiungimento del quorum per il Partito Pensionati, rappresenta un segnale del crollo dei consensi elettorali per i partiti a Soverato. Una disfatta da esaminare ora soprattutto in casa Pd, che a Soverato aveva portato tutti i maggiorenti di livello parlamentare, regionale e provinciale per sostenere la campagna elettorale, raccogliendo un risultato che sembra un boomerang. A pensarla così lo stesso Alecci. “Io ho in tasca la tessera del Pd e andrò a votare in assemblea se sarò chiamato, ma certamente la voglia di discontinuità e di ricambio che si respira anche a livello nazionale dovrebbe essere presa in considerazione anche qui – dice il nuovo sindaco di Soverato – altrimenti si finisce in autogol clamorosi come questo”. E se per ora regna il silenzio in casa Pd (il segretario del circolo, Francesco Severino, è primo eletto della lista sconfitta con 356 voti), Salvatore Riccio, presente ieri alla proclamazione, ha annunciato un’opposizione costruttiva e la costituzione del gruppo autonomo Ncd insieme alla consigliera Giusy Altamura. “Non ne ho condiviso le scelte politiche ma stimo Ernesto dal punto di vista personale”, ha sottolineato Riccio. Un gruppo di minoranza leale e costruttivo era stato assicurato già ieri dal candidato sindaco sconfitto, Giulio Moraca.

Teresa Pittelli

 

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