Soverato, ecco le sculture verdi del giardiniere-artista “Peppe Charlie”

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Giuseppe Melia, al secolo “Peppe ‘e Charlie” per tutti, è uno storico dipendente del Comune che da qualche anno vuole fare un qualcosa in più per la sua città. Le sue mansioni sono varie, ma spesso e volentieri si dedica ai giardini pubblici, non solo alla manutenzione ma anche al decoro. E in questi giorni ha dato il meglio di sé, prolungando in maniera volontaria l’orario di lavoro, per creare sculture verdi a misura di turisti, visitatori, spettatori del teatro comunale e dei tanti ragazzi che quotidianamente percorrono via Amirante diretti alle scuole.

“Sono quasi tre anni che cerco di sistemare al meglio Soverato, cercando di darle un volto diverso oltre alla normale pulizia. E’ una mia iniziativa personale. Nessuno mi ha invogliato o costretto. Soverato ce l’ho nell’anima!”, racconta Peppe Charlie, spiegando  che dall’idea fissa di dare un surplus estetico alle vie del centro sono venute fuori queste sculture. Chi gli ha insegnato l’arte delle sculture da giardino? “Non ho studiato da nessuna parte e non ho conseguito qualifiche specifiche. Semplicemente – spiega Peppe – ho appreso il mestiere e i segreti dai miei antenati, sul campo, guardando come si fa”.

“Soverato sta vivendo un nuovo periodo, spero di rinascita: io che sono un semplice operaio non posso permettermi di restare a guardare, mentre magari chi viene da fuori cerca di denigrarla. Solo rimboccandoci le maniche, io per primo, si può fare qualcosa”, continua Peppe e sottolinea che gli piace lasciare il significato delle sue sculture all’immaginazione della gente e alle percezioni dell’osservatore. L’unica “opera” di cui vuol spiegare il senso, quella fuori dal teatro comunale. “Ecco quella rappresenta un uccello migratore che ritorna dopo che per lungo tempo è stato via. Il significato? La speranza di vedere tanti giovani, volati via, fare ritorno a Soverato”.

“Le sculture hanno tutte una solida base, a simboleggiare le fondamenta della città che possono essere solide solo se collaboriamo tutti insieme – conclude il giardiniere-scultore – ognuno con la propria arte“.

Victoria  Asturi (testo e foto, riproduzione riservata)

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