Soverato, conti in rosso, debiti e bilancio all’attenzione del Comune.

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Palazzo del Comune di Soverato

Il Comune di Soverato è in “pre-dissesto”, per esplicita ammissione anche del capogruppo di maggioranza Christian Castanò nella dichiarazione che allo scorso consiglio comunale ha preceduto il voto sulle tariffe Irpef, Imu e Tasi, rimaste al massimo anche per il 2016, invariate rispetto al 2015 fatta eccezione per la tassa di conferimento dei rifiuti in discarica che ha subito un incremento notevole. “Colpa dei maggiori conferimenti di rifiuti nei nostri cassonetti da parte dei residenti nei Comuni vicini”, secondo il sindaco Ernesto Alecci. Colpa in generale del mancato avvio, finora, della raccolta differenziata (ora pronta finalmente a partire il prossimo 30 maggio), tanto che il capogruppo Pd-Oltre Giulio Moraca ha sottolineato che la tassa si dovesse abbassare già da subito, in vista della prossima partenza della raccolta differenziata.

Moraca ha quindi chiesto lumi sul debito di 8 milioni con la Regione per il sistema idrico, debito che qualche settimana fa aveva fatto pensare a una possibile dichiarazione di dissesto imminente, ipotizzata dagli stessi amministratori. Un debito pesante, ereditato dagli anni ’80, stralciato dal piano di riequilibrio redatto nel 2014 dalla commissaria Virginia Rizzo, e rimasto fuori anche dal bilancio e dalla “rimodulazione Alecci” approvati lo scorso autunno (qui l’intera ricostruzione della vicenda). Un debito da riconoscere quindi ex novo, che rende la situazione complicata aggiungendosi ad altri due “mattoni” debitori, indicati invece nel piano di riequilibrio ma la cui copertura effettiva resta da trovare: il “risarcimento Caminiti” da circa 4 milioni di euro e il “debito Raspa” da 400 mila. E se il sindaco si è riservato di rispondere al prossimo consiglio comunale, questa risposta non tarderà a mancare, dal momento che lo scorso 30 aprile è scaduto il termine per l’approvazione del bilancio preventivo 2016, e sta dunque scorrendo il timing per la convocazione urgente di un consiglio comunale, pena una diffida prefettizia. “Dodici milioni in tutto di “nuovi debiti” che si aggiungono – secondo Moraca – alle anticipazioni per circa 17 milioni da restituire con gli interessi alla Cdp in trent’anni”.

L’approvazione del budget comunale 2016 potrà essere dunque l’occasione giusta per discutere in consiglio dei debiti del Comune e dell’ipotesi dissesto. Ipotesi che resta sempre attuale e da non escludere, ma attende la fine della ricognizione debitoria generale in corso negli uffici del Comune, che per quanto riguarda il servizio idrico sta interloquendo con la Regione per un’esatta ricostruzione della sua posizione debitoria. Bilancio e documenti contabili, dunque, ma anche risposte tecnico-politiche sono attese alla prossima assemblea cittadina, la cui convocazione non dovrebbe tardare.

Teresa Pittelli

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