Branco di cinghiali avvistati a Soverato in località Turrati sabato scorso, a una cinquantina di metri dal ponte dell’ex campeggio Le Giare. Più persone che si trovavano in zona hanno notato un gruppo di alcune decine di animali, tra grandi e cuccioli, restando per qualche minuto bloccati in quanto era impossibile procedere con le auto. E quello di sabato non è il primo avvistamento di cinghiali in città, che negli ultimi anni – soprattutto a causa della progressiva carenza di cibo nelle campagne – “scendono” a valle in cerca di nuovi modi per procacciarsi da mangiare, attirati dall’odore che emana, ad esempio, dai cassonetti della spazzatura.
Altre zone cittadine nelle quali sono stati già segnalati branchi di cinghiali in libera uscita sono la zona che dall’ospedale porta alle cooperative, nonché l’area nei pressi del fiume Ancinale a sud della città. L’avvistamento di Turrati è stato segnalato anche ai carabinieri della stazione locale, che hanno assicurato il pronto allertamento delle autorità forestali e zoofile competenti. I militari hanno anche suggerito qualche buona pratica di comportamento, ovvero il tenersi lontani dal branco anche per il possibile atteggiamento difensivo delle femmine che hanno da poco partorito, e l’usare massima cautela nel transito automobilistico nelle zone interessate.
In effetti i maggiori pericoli derivanti dalla “mini-invasione” stagionale da parte dei cinghiali nei centri abitati, animali di per sé innocui, è rappresentato dall’eventualità di disagi alla circolazione stradale ed eventuali incidenti, alla possibilità di disturbare una “mamma cinghiale” che potrebbe reagire e ai pericoli igienico-sanitari del bracconaggio, che è illegale. Restano poi da valutare eventuali danneggiamenti ad aree e proprietà agricole, per ora mai segnalate. Sì a segnlazioni, prevenzione e controllo, insomma, ma no a inutili allarmismi.
Victoria Asturi
