Cosa ne sarà realmente nei prossimi anni del mercato coperto in piazza Cimarosa di Soverato? La risposta arriverà a brevissimo, dal momento che è stata già nominata la commissione giudicatrice che a metà della prossima settimana dovrà valutare le offerte tecniche arrivate in Comune in risposta al bando per l’affitto della struttura a un canone annuo di 56 mila euro (base d’asta), per dodici anni rinnovabili in altri dodici. Secondo quanto risulta sono tre le offerte arrivate a Palazzo di città, tutte provenienti da grandi gruppi della zona operativi nel campo dei supermercati, da Paoletti al gruppo Az di Floriano Noto, che ci riprovano dunque dopo le offerte ritirate o non andate a buon fine nel 2013, durante il tentativo di vendita dell’immobile sotto la guida della commissaria Virginia Rizzo. Secondo l’attuale amministrazione la locazione rappresenterebbe l’unico modo di evitare appunto di vendere e soprattutto svendere il bene, come si è rischiato in passato e come si rischierebbe tutt’ora per un Comune in pre-dissesto.
Se la commissione interna del Comune, presieduta dal responsabile del settore pianificazione del territorio Michele Menniti riuscirà a valutare le offerte in un’unica seduta, già nei primi giorni di giugno – o in ogni caso in tempi brevi – si saprà chi sarà il vincitore della gara. Il locatario dell’immobile avrà gli oneri di manutenzione e allestimento a suo carico, e potrà anche procedere ad aumenti volumetrici secondo le norme vigenti sulla struttura che già conta circa 1.700 metri quadrati più 900 di area esterna. La destinazione prevista per la locazione è “attività commerciali o simili” e l’amministrazione ha previsto un premio, nella valutazione dell’offerta, fino a dieci punti in più ai partecipanti che “favoriscano la continuità occupazionale degli operatori già presenti all’interno del mercato mantenendo le tariffe attuali dell’ente”.
Un dilemma tutto da sciogliere, perché la prosecuzione del mercato coperto, nella stessa storica sede o in un altro immobile che tanto il sindaco Ernesto Alecci quanto il vice con delega al commercio Pietro Matacera hanno promesso di individuare se la prima ipotesi non sarà possibile, è un tema caro ovviamente ai commercianti che quotidianamente svolgono la loro attività al mercato. Ma lo è anche per molti cittadini, che all’epoca del bando hanno scritto in redazione chiedendo di non permettere la cessazione di un’attività che è un pezzo di storia, da sempre sinonimo di incontro, aggregazione, consumo di prodotti freschi e a chilometro zero. Per dare risposta esauriente a questi interrogativi occorrerà però attendere l’esito della gara e le intenzioni del nuovo locatario della struttura.
Teresa Pittelli