Start dal 30 maggio per la raccolta differenziata porta a porta a Soverato. Ma in consiglio comunale regna un po’ di confusione sui passi amministrativi compiuti per arrivare alla rimodulazione del contratto da “raccolta di prossimità” – come sembra emergere dal capitolato d’appalto – a raccolta “porta a porta”, come da variazione accettata dalla ditta in un verbale del 31 marzo scorso. Se gli atti da approvare in delibera avevano a oggetto un servizio porta a porta allo stesso importo dell’attuale contratto, pari a circa 800 mila euro all’anno, il capogruppo di opposizione Giulio Moraca ha sollevato una sfilza di perplessità che alla fine hanno convinto la maggioranza Alecci, dopo una pausa di oltre mezz’ora per consultazione, a desistere dall’approvazione della delibera sulla “variante in corso d’opera” al primo punto e i relativi allegati. E limitandosi a mettere ai voti la presa d’atto del verbale di fine marzo firmato dal rup Pietro Pileci, dal direttore dell’esecuzione del contratto Nicola Gioffrè e dal rappresentante della ditta Mea incaricata del servizio. Una deliberazione, questa, approvata a maggioranza, astenuti Moraca e Giusy Altamura.
Tra le rimostranze di Moraca: la mancanza del parere tecnico e di quello finanziario alla delibera, la mancanza di fondamento normativo della variazione al contratto, secondo Moraca esclusa dal codice dei contratti e dal relativo regolamento non ricorrendovi i presupposti né essendo prevista dal bando di gara; e last but not least “i costi ben maggiori dell’importo attuale, come emergerebbe dal quadro economico allegato dove il canone attuale è in tutto 768.361 euro, mentre con la variante diventa 864.531. Circa cento mila euro in più per spese di personale, quindi, ai quali si sommerebbero 40 mila euro circa di costo dei bidoncini previsti a carico del Comune e un eventuale minor servizio laddove la Mea – ha spiegato Moraca in consiglio comunale – potrà compensare eventuali maggiori oneri a suo carico riducendo il servizio di spazzamento strade”. Sulla questione costi Alecci ha ribattuto che i risparmi in discarica potranno ammontare a 200 mila euro già nel primo anno, argomento che però secondo Moraca “non cambia il maggior importo da corrispondere alla ditta”.
Alle obiezioni di Moraca hanno tentato di rispondere – tra le fila del terzetto Michele Menniti (responsabile utc)-Pileci-Gioffrè che ha messo a punto la rimodulazione del contratto – innanzitutto Gioffrè, che ha fatto riferimento alla norma del codice dei contratti che consente “varianti migliorative a un servizio inefficiente quale quello svolto su Soverato, tanto più in vista dell’estate e con percentuali minime di raccolta”. Anche Menniti si è appellato alla normativa, mentre Moraca ha insistito sulle sue posizioni. A chiudere la partita infine la decisione post-sospensione comunicata da Alecci, che pur accogliendo in buona parte le osservazioni di Moraca ha tenuto ferma la volontà dell’amministrazione di iniziare dal 30 maggio, con raccolta in tutte le utenze finalmente mappate nel dettaglio e multe in arrivo per chi dai paesi limitrofi conferirà rifiuti a Soverato. Starà ora al responsabile del settore tecnico e al rup, dunque, mettere a punto tutti gli atti d’ufficio per concretizzare l’obiettivo.
Teresa Pittelli