Si avvicina il 10 settembre, “giorno della memoria” per Soverato, in ricordo delle tredici vittime dell’alluvione che nel 2000 travolse il camping Le Giare, all’ingresso nord della città, che in quella maledetta notte di pioggia battente fu devastato dalla furia del torrente Beltrame. In tredici tra volontari e disabili dell’Unitalsi di Catanzaro, che proprio quella sera festeggiavano la fine del campo estivo, persero la vita. Tredici storie di umanità, di sacrificio fino all’ultimo istante, di mamme, papà, fratelli, che hanno dato la vita per amore, per solidarietà, e per una sciagurata tragedia che si sarebbe potuta forse evitare con una maggiore attenzione al rischio idrogeologico del territorio. Di questo si continua a parlare da ben 15 anni, e di questo si parlerà anche il 10 settembre.
Nel pomeriggio, alle ore 17.30, l’amministrazione comunale guidata da Ernesto Alecci terrà la cerimonia di omaggio e ricordo alle vittime, nel luogo dove si verificò la tragedia, con l’apposizione di una corona davanti alla lapide commemorativa. Sul luogo insiste anche un cippo in memoria di Vinicio Caliò, l’unica delle vittime il cui corpo non è stato più ritrovato. La cerimonia si svolgerà alla presenza delle autorità religiose, civili e militari, con la partecipazione delle famiglie delle persone scomparse, che ogni anno vengono a ricordare i loro cari e chiedere che quel luogo sia un monumento alla memoria e un monito alle dissennate politiche edilizie sul territorio.
Intanto la comunità è scossa dalla prematura scomparsa, proprio in questi giorni, di Giuseppe Petitto, regista catanzarese che aveva girato il docufilm Tredici, intervistando proprio i familiari dei morti de Le Giare e i protagonisti di quella tragica notte. L’amministrazione comunale di Soverato, con il suo sindaco Alecci, ieri ha espresso il suo cordoglio stringendosi ai familiari del regista “con la cui scomparsa – ha dichiarato il sindaco – la nostra terra ha perso un valido professionista ricco di umanità”.
Teresa Pittelli
