Nasce una nuova identità a Soverato, un “comitato spontaneo” formato da quattro persone dopo l’accorato appello lanciato da don Giorgio Pascolo per l’organizzazione della festa di San Giuseppe Lavoratore. Il comitato è formato da Pino Chiaravalloti, Rocco Mellace, Nicola D’Amato ed Elisa Giampà con la partecipazione esterna di Gianni Melia. “Il nostro principale obiettivo è far ritrovare le identità perdute della nostra tradizione e far tornare in auge una grande festa che era in decadenza per rivitalizzarla, ma anche per farla conoscere alle nuove generazioni, vista anche l’importanza che riveste nell’Anno Giubilare”, spiega all’Esuberante.it Pino Chiaravalloti. “Una festa anticamente organizzata dalla Acli (associazione cattolici lavoratori italiani) e che per noi è giusto riprendere – prosegue Chiaravalloti – tanto che i preparativi sono iniziati subito dopo Pasqua, è stata già realizzata una nuova “varia”(base del Santo) in legno, completamente alleggerita in modo da poterla portare in sedici persone: 8 portatori principali e 8 sostituti, dal momento che la statua del Santo è una scultura in legno molto pesante”.
La mano d’opera della varia è stata offerta dalla falegnameria Tropea. L’idea del comitato sarebbe quella di far partire la festa già da mercoledì 27 aprile fino a domenica 1° maggio e quindi dedicare quasi una settimana alla spiritualità della festa, con delle conferenze sulla vita del Santo, sul significato del lavoro, giochi popolari e intrattenimento per bambini. L’uno maggio sarà strutturato come da tradizione con la messa solenne nella Chiesa matrice addobbata a festa con omaggi floreali da parte di Vincenzo Grattà; il pomeriggio invece via alla consueta processione e proprio in questa occasione sarà portata la “varia” nuova dai sedici portatori con le magliette tutte uguali offerta da Ottica Ventrice e la distribuzione delle nuove immaginette, completamente rielaborate. Per il resto il Comitato ha provveduto con fondi propri. Una festa insomma molto attesa e si spera anche partecipata, considerando il suo valore culturale e identitario per Soverato, da tramandare di generazione in generazione.
Victoria Asturi