*Io sottoscritto Francesco Battaglia chiedo formalmente la pubblicazione e lettura di questa nota a cura dell’amministrazione comunale, al fine di riportare serenità e chiarezza relativamente agli eventi di questi ultimi giorni. Significo e chiedo, nel rispetto dei ruoli e dei compiti di ognuno e nel rispetto della differenza tra ruoli politico-amministrativi e ruolo di gestione e vigilanza, che questa differenza sia resa nota pubblicamente e senza equivoci al fine di riportare il dibattito pubblico nelle sedi opportune (la scelta di concedere spazi pubblici è amministrativa e politica e non può appartenere o essere addossata a questo ufficio da parte di chicchessia).
Bisogna scindere le scelte e le decisioni dell’Amministrazione comunale e il ruolo della Polizia Locale: in merito al primo articolo a firma di Massimiliano Chiaravalloti, si precisa: la polizia locale sapeva della volontà dell’amministrazione di concedere uno spazio per un dehors in Piazza Spirito Santo – area Monumento – a un pubblico esercizio e ha atteso il rilascio dell’autorizzazione per verificare la conformità del manufatto amovibile realizzato. Riscontrate delle difformità, la polizia locale ha contestato diverse violazioni al titolare del bar. Il Comandante della polizia locale durante la realizzazione del dehors era in ferie. L’attacco alla “produttività dei dirigenti” è da ritenersi polemica e fuori luogo in quanto l’indennità di risultato 2014 non è stata concessa al responsabile della P.l. perché distaccato all’Unione dei Comuni versante ionico. Allo stesso tempo l’ indennità di posizione dei dirigenti è stata ridotta del 40% a causa della crisi finanziaria degli enti locali; sia ben chiaro che nessun occhio è stato chiuso e che quanto scritto nell’articolo citato è diffamatorio nei confronti dei dipendenti comunali che quotidianamente lavorano e s’impegnano nell’esercizio delle loro funzioni!
In merito alla nota comparsa sul web relativa alla mancata concessione di uno spazio pubblico al signor Roberto Stratoti nel 2007, si precisa che la normativa vigente all’epoca dei fatti non consentiva di concedere a un esercizio di vicinato – c.d. negozio di generi alimentari – spazi all’aperto con posa di tavoli e sedie e somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (decreto Bersani). L’ufficio commercio all’epoca espresse diniego per la concessione spigandone i motivi di legge. Altra cosa è l’esercizio pubblico – bar, ristorante, pizzeria, con somministrazione di alimenti e bevande, per i quali vige diversa normativa, regolamentazione comunale e disciplina di legge. Infine, all’epoca gli esercizi di vicinato dovevano rispettare l’orario di apertura e chiusura e al massimo potevano stare aperti sino alle ore 22 senza poter somministrare e senza vendita all’esterno del locale. Nel 2010, dopo la direttiva europea sui servizi o “Bolkestein”, fu emanato il dlgs. 59/2010 e successivamente altre discipline che liberalizzarono il commercio derogando orari e limiti vigenti. Nessun illecito né abuso, quindi, né “dispetto” fu commesso in quella circostanza ma solo il rispetto delle norme di leggi vigenti.
*Francesco Battaglia, responsabile Polizia Locale Comune di Satriano (Cz)