Già testimoniata in passato da articoli, saggi e discorsi eloquenti, la vocazione riformatrice di Michele Drosi – sindaco di Satriano, numero due del Pd provinciale e coordinatore regionale dell’Anci Piccoli comuni – emerge con prepotenza dalla lettura del suo ultimo libro, intitolato appunto Le vie del riformismo. Pubblicato dall’editore Aldo Primerano e introdotto da due prefazioni del presidente della giunta regionale Mario Oliverio e dello storico dirigente del partito socialista Claudio Signorile (più volte ministro), il volume è stato presentato per la prima volta giovedì sera a Satriano, all’interno dell’incantevole convento antistante piazza Immacolata, ormai quasi totalmente ristrutturato nonostante gli arredi verranno ultimati solo fra qualche settimana. Una cornice tanto austera quanto splendida, di cui proprio il sindaco ha potuto beneficiarne per primo (nell’ambito di un’iniziativa non proprio pubblica), lodandone per di più la qualità del restauro e tessendo un convinto elogio della sua amministrazione, “esempio virtuoso di come spendere con efficienza e rapidità i fondi europei”.
Nel corso dell’incontro – seguito da un rinfresco luculliano cui ha partecipato la folla di persone accorsa nell’ex monastero (che per anni ha ospitato una scuola materna e un asilo infantile) divenuto ora un centro giovanile – sono intervenuti anche il giornalista Fabio Guarna, l’assessore regionale al Lavoro e Welfare Federica Roccisano, il membro del comitato di presidenza dello Svimez Pino Soriero e il vicesindaco di Satriano Alessandro Catalano. E benché un pensiero realmente riformista debba saldamente poggiare sulla piena disponibilità al confronto e allo scambio di idee, l’incontro ha esordito sbattendo la porta al dialogo con chi la pensa diversamente dal primo cittadino. Intenti a distribuire tra il pubblico in sala alcuni volantini di aspra critica per la decisione con cui il Comune ha dato in concessione una porzione di piazza Monumento al bar di fronte che ha prontamente realizzato un’ingombrante struttura in legno a uso esclusivo dei clienti (battezzata “il mostro”), un drappello di giovani residenti è stato subito bloccato dal comandante dei vigili urbani.
Tutto ciò mentre il primo cittadino evitava di rispondere nel merito degli interrogativi posti dai ragazzi e scagliava feroci accuse di natura personale contro alcuni di loro. “Ci hanno interrotto dicendo che non possiamo distribuire volantini perché non abbiamo l’autorizzazione. Una cosa assurda, mai sentita prima: nella mia vita ho distribuito tantissimi volantini senza alcun impedimento. La verità è che il sindaco è indisponibile al confronto e si rivolge sempre in maniera arrogante con noi”, ha assicurato una ragazza del gruppo di dimostranti. In assenza dei manifestanti – usciti dal convento per stazionare di fronte all’ingresso – Drosi si è avventurato in un’appassionata autodifesa, resa ancora più credibile in mancanza del contraddittorio: “Ecco cosa è successo: è stato costruito un gazebo in piazza Monumento. Tutti i posti d’Italia dispongono di gazebo. Chi è di Catanzaro sa benissimo che in Piazza Prefettura ve ne sono due. Qui c’è una pedana in legno, senza tetto, senza porte e senza finestre. Sapete chi ha scatenato la fine del mondo? Quelli che in Piazza Spirito Santo hanno realizzato gli abusi più macroscopici o che hanno sanato interi piani con condoni edilizi”. Secondo i manifestanti, però, davanti all’espressione del loro dissenso con fischi e striscioni fuori dal convento, una volta terminata la presentazione, la reazione del sindaco e di alcuni assessori sarebbe stata scomposta se non violenta, come testimoniato dalle loro riprese video. E qualcuno parla di “fine della democrazia”.
A ogni modo, superate le polemiche iniziali, Drosi ha stilato la sua ricetta per un “buon riformismo”: “Puntare specialmente sulla riforma della pubblica amministrazione, sull’attività preventiva per la difesa del suolo, sull’impegno a sostenere l’azione dei Comuni e il Sud: non dimentichiamo che se manca lo sviluppo del mezzogiorno, l’intero Paese sarà in affanno”. “Governare significa scegliere, dare delle risposte concrete e ferme ai problemi. E un pacchetto di riforme serie e strutturali deve per forza includere una serie di sovvenzioni dirette ai Comuni – ha osservato il sindaco – dato che ogni anno dobbiamo fare i conti con tagli sempre più corposi. Quest’anno Satriano ha dovuto subire una decurtazione di ben 320mila euro: in Italia si taglia sempre in basso: al Senato e alla Camera le cifre sono sempre le stesse e in fatto di indennità nulla è cambiato”. “Dobbiamo avviare misure capillari per porre fine alle molte ingiustizie sociali presenti in Calabria – ha spiegato Roccisano – dove sono ben 175mila i disoccupati. Occorre al più presto svuotare il bacino del precariato e creare strumenti di sostegno per i giovani in cerca di lavoro”. Chiosa finale per Drosi che ha sottolineato l’importanza dell’evento oltre che per la “prima” del libro e della location, anche per la presenza a Satriano di un rappresentante dell’esecutivo regionale.
Francesco Caponio