Satriano, acqua sorgente Caria: torna il progetto della concessione ai privati.

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A Satriano si torna a parlare dell’acqua della Caria. “Come diventare indipendenti da Sorical avendo acqua di sorgente nelle nostre case?”. Questo il titolo dell’incontro, che si è tenuto martedì scorso a Satriano, nel teatro parrocchiale, con l’ingegnere ambientale Roberto Stirparo e l’ingegnere idraulico Maurizio Benvenuto ad affiancare nella discussione il sindaco, Michele Drosi, relazionando sulla situazione della rete idrica sul territorio. Situazione non ottimale, purtroppo, con la perdita di circa 60 litri di acqua sorgiva al secondo, che finiscono nell’Ancinale anziché nelle case dei cittadini, e un rapporto costi/qualità del servizio idrico che lascia molto a desiderare.

Eppure la possibilità di rendersi autonomi dalla Sorical, la società regionale che gestisce il servizio, e recuperare quel prezioso “oro blu” che va perso ci sarebbe, e sta nel recuperare e riqualificare la sorgente Caria, che si trova nel territorio di Satriano, gestendo in proprio il servizio idrico integrato per usi civili e consentendo così un servizio più efficiente e risparmi tariffari ai cittadini. Un’opera che ha sicuramente alti costi, che si aggirano almeno sul milione e mezzo di euro secondo un’ipotesi basata su previsioni comunali dell’anno scorso. Costi che il Comune non può sostenere a meno di contrarre un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, ottenere finanziamenti pubblici o in alternativa guardare ai privati con lo strumento del project financing. Una soluzione, quest’ultima, già accarezzata dal Comune di Satriano da tempo, e concretizzatasi nella primavera 2015 in un bando per la concessione ai privati del servizio idrico per venticinque anni. La procedura, però, è andata deserta. E a quanto emerso dalla riunione potrebbe essere ripresa dal Comune, con requisiti che permettano di avere più chance di partecipazione nel bando da varare nei prossimi mesi.

Secondo il sindaco il project financing rappresenta “un’opportunità per avere finalmente acqua salubre perché sorgiva e non più di pozzo, a un prezzo deciso dal Comune e con grandi miglioramenti di sistema, dal telecontrollo delle fatture per evitare furti d’acqua a una rete efficiente senza più grosse perdite”. Stando al parere di alcuni tecnici del luogo presenti in sala, però, occorrerebbe prima vagliare attentamente l’effettiva mancanza di fondi pubblici, come ad esempio quelli del Por Calabria 2014-2020 che hanno tra gli obiettivi specifici anche il “potenziamento e adeguamento delle infrastrutture” idriche, con un pacchetto complessivo di circa 100 milioni di euro. Drosi ha fatto presente, anche in qualità di presidente Anci piccoli comuni, di aver “già vagliato” la possibilità, che “rimarrebbe esclusa perché il Por fa riferimento alle sole reti da migliorare e non a nuove captazioni”, cioè all’operazione in questione sulla Caria. Resta il fatto che, secondo alcuni tecnici e cittadini, considerata l’alta sensibilità del tema “acqua pubblica”, il tentativo di realizzare un progetto di adeguamento – anche insieme al Comune di Soverato – e inviarlo alla Regione andrebbe fatto. In modo da vagliare tutte le strade prima di compiere una scelta definitiva.

Teresa Pittelli

 

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