“Sappiate gustare questo tempo che vi è donato tra le mani per formare la vostra identità che poi disegnerà il vostro futuro”. Con questo passaggio toccante don Gino Martucci ha augurato buon inizio di anno scolastico agli studenti, dai più piccoli ai giovani, ai docenti, ai dirigenti e allo staff della scuola. In un discorso di augurio tenuto ieri sera davanti alla stampa nella casa salesiana, il direttore dell’istituto ha voluto richiamare l’attenzione di genitori, alunni e insegnanti su tre indicazioni salesiane di scuola e di vita.
1. L’importanza di fare squadra: famiglie e scuola non come avversari ma compagni di avventura
“Come educatore e salesiano – ricordando la bellissima esperienza della fiaccolata di tutte le scuole lo scorso anno per festeggiare i nuovi spazi dell’oratorio, e il bicentenario di don Bosco concluso da poco – voglio augurare a tutti un buon ritorno o inizio tra i banchi. Con una preghiera: superare la convinzione errata che scendano ora in campo due squadre diverse – ha detto don Gino – quella dei docenti e dirigenti da un lato e quella di ragazzi e genitori dall’altro”. Invece no. “La concezione della scuola di don Bosco, anche in controtendenza con la mentalità del suo tempo, è che bisogna essere un’unica squadra, ciascuno con il suo ruolo e le sue capacità, altrimenti anche il calciatore più geniale o l’allenatore più bravo – è la metafora di don Gino – se non c’è collaborazione di gruppo non vanno da nessuna parte”.
2. Accettare i limiti dei propri ragazzi: solo così si possono superare
“Errori e limiti sono quanto di più umano e normale in un ragazzo: accettarli e riconoscerli è l’unico modo per affrontarli. E superarli qualora sia possibile, sempre tenendo presente che una concezione super-eroica della vita produce l’effetto contrario, e cioè senso di inadeguatezza e scarsa autostima in futuro”, è il messaggio di don Gino. “Dovete volere il bene dei figli non egoisticamente, brillando della loro luce, bensì accettandone i limiti senza paragoni con gli altri – ha aggiunto – o eccessiva focalizzazione sui voti”.
3. Fermarsi a riflettere e avere costanza: due ricette per raggiungere i propri obiettivi
“Non abbiate il timore di fermarvi, sedervi, riflettere e mettere anche più tempo per concludere un compito assegnato. E’ il coraggio di “stare”, “rimanere” come dicevano i greci denotando l’azione di connettersi con se stessi, che non è oziare ma “dimorare per portare frutto”. C’è bisogno anche di questo e non solo di velocità ed efficientismo, come vi vogliono far credere”, ha spiegato don Gino. “Solo così si può ascoltare la vera voce interiore che ci detta le nostre autentiche preferenze, la nostra strada che non può essere suggerita da altri né trovata nel frastuono di mille informazioni – ha detto don Gino – bensì con il sacrificio e la costanza della goccia che a furia di cadere sempre nello stesso punto scava la pietra”.
Don Gino, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha poi espresso soddisfazione per l’andamento delle iscrizioni all’istituto (circa trenta i ragazzi che formeranno la nuova IV ginnasio), pur con il rammarico di non poter acceder in maniera paritaria alle opportunità fiscali e ai fondi europei delle altre scuole, almeno a legislazione vigente. Don Gino ha anche anticipato un “sogno” che sta accarezzando insieme alla dirigenza salesiana: tornare alle origini istituendo la scuola elementare all’istituto. Per adesso è solo un’ipotesi al vaglio, spiega il direttore, sulla quale però c’è molto entusiasmo e fiducia di poterla presto realizzare.
Teresa Pittelli