Il cinema che visse due volte. Un sogno diventato realtà, ridare luce a quel telone arrotolato dopo un decennio di buio e lunghissimi periodi di proiezioni (dal dopoguerra al 2005), ha restituito emozioni rimaste nascoste nell’animo di tutti i sanvitesi e non solo.
La rassegna cinematografica ideata da Francesco Brancatella, inviato speciale della Rai per il Tg1 e l’associazione Terraferma da lui presieduta, registra successi ed interesse di particolare intensità e dimensione culturale. Nell’arena della bellissima filanda, antico edificio nel passato distilleria dell’amaro Pirozzi e oggi ristrutturato a destinazione culturale, si vive una settimana di ricordi ma soprattutto di prospettiva e di progetto, legati a un fatto non di semplice intrattenimento ma ad un’idea di promozione della cultura cinematografica che da quando è nata, influenza positivamente la vita di tutti noi.
Chi non ha mai sognato di essere Lawrence d’Arabia, il dottor Zivago, Rossella O’hara, o anche l’esilarante Fantozzi o lo strepitoso Trinità? I nostri anni sono passati e passano attraverso i film che raccontano sotto le spoglie di storie inventate, le verità del mondo, le sue bellezze, le criticità. Il cinema dunque, siamo noi tutti che con la nostra presenza nel mondo e le nostre esistenze pulsanti, ispiriamo i grandi registi, gli scenografi, gli attori, i musicisti.
A San Vito questo è il senso che si è dato alla rassegna, il passato il presente e la terza vita: il futuro. Ed ecco l’idea, una rassegna che vuole essere input a “stanare” talenti e attitudini, professionalità e know how da unire in un unico soggetto creativo per dare vita al prodotto calabrese, grazie alle location naturali che diventano set, alla disponibilità dei calabresi, alle nuove competenze del mondo giovane.
Finalmente un’iniziativa che racconta per stimolare e progettare. Qui il red carpet i flash sono solo un’opzione davanti ai contenuti dei film selezionati e gli argomenti dei dibattiti. Un format originale che ha visto la stampa protagonista delle serate in cui i giornalisti del territorio, non sono stati semplici trasmettitori di notizie ma parte importante della conduzione della kermesse.
Ieri 3 agosto, momenti importanti e intensi con il film pluripremiato la terra dei santi di Fernando Muraca e distribuito da un giovane del luogo che vive a Roma, Luigi La Torre. L’emozione di un film che parla di ‘ndrangheta’ dalla parte delle donne, da angolature diverse, quelle dei sentimenti e dei contrasti.
Oggi invece una serata dedicata ai film d’autore girati a km 0, in Calabria che rappresentano l’esempio vero di una creatività che non conosce ostacoli ma che moltiplica il valore delle risorse locali esistenti per ammortizzare le difficoltà numerose, tra cui quelle economiche che si incontrano in queste strane avventure chiamato cinema.
Oggi alle ore 21.00 all’arena della filanda a San Vito, tutto è cinema nostro, fatto di noi e delle nostre cose.
Un cinema a km 0 perché le location in cui si sono svolte le riprese dei film di cui si parlerà stasera, sono state tutte e noi vicine, gli scenari naturali e le strutture che hanno ospitato le riprese erano a nostra portata di mano. Niente è stato costruito o artefatto: le case, i palazzi, le auto, le campagne, le chiese, i negozi, il mare, le feste: tutto era vero, tutto era nostro, calabrese.
E così il cinema non è poi così impossibile da pensare e non solo perché giriamo “a prezzi modici” ma perché tutto è autentico, disponibile, reale. A pochi passi da noi. L’altra parte del mondo della celluloide.
Questo non basta a rendere possibile la progettualità cinema senza le professionalità. Ma la Calabria possiede anche queste. Scrittori, sceneggiatori sanvitesi come Claudio Cosentino che riceve importanti nomination per i film hollywoodiani che gira, i ragazzi delle accademie di belle arti, teatro, danza, attori professionisti e di strada che non recitano con il retrogusto di una scuola ma sono loro stessi, in tutta la loro autenticià’ e spontaneo talento. San Vito ha dato i natali anche a costumisti come Flora Brancatella premiata col nastro d’argento per il film di Franco Battiato perduto amor e l’oscar per l’età dell’innocenza, Valerio Lamberti documetarista di Sky.
Questo è il tipo di cinema che piace a tutti noi, che è piaciuto a Dimistrios Kozaris, il regista greco ospite della serata insieme con il produttore Biagio Guerrera, con il video-film le vecchie e il mare, ispirato alla corale del grande poeta greco Ghiannis Ritsos, denso di voci, di suoni, luoghi surreali, vissuto dall’universo femminile, fascinazione mediterranea. Una parte del suo film è calabrese, sia nei luoghi che nelle interpreti.
Questo è il tipo di cinema che piace a Maurizio Paparazzo, il regista soveratese ospite della serata che racconterà aneddoti del film My land e delle sue esperienze lontano dalla Calabria, prima della scelta di un ritorno. My land, il racconto brillante di un’emigrazione al contrario, interamente girato qualche anno fa nel soveratese, è stata la prova che niente e’ impossibile. Le due personalità cinematografiche figlie del mediterraneo e i vari ospiti, tra attori e artisti tutti del sud, animeranno la serata presentata da Vittoria Camobreco e due compagni di viaggio d’eccezione, Luigi Grandinetti, notissimo conduttore e giornalista radiotelevisivo e Frank Teti, la voce e l’anima inconfondibile di Radio Valentina, la radio del cuore nella provincia di Catanzaro.
Da non perdere la visita nei locali della filanda, di una mostra unica: i cartelloni cinematografici che hanno attraversato le epoche, le mode, i costumi della società italiana e del mondo, grazie all’appassionata raccolta di migliaia di originali che il proprietario del famoso “Cinema Sestito”, Stefano Sestito, ha conservato nell’arco di tutta la vita, consegnandoci la storia nel modo più elegante e suggestivo che si possa pensare.
Vittoria Camobreco