Rimborsi anche per un solo caffè, per gratta e vinci, per carburante, cene e gioielli, telefoni e tablet, vacanze alle terme o soggiorni in albergo. C’è davvero di tutto nell’ordinanza emessa questa mattina dalla procura di Reggio Calabria ed eseguita dal comando provinciale della Guardia di Finanza nei confronti di otto ex consiglieri della Regione Calabria. Tra i politici raggiunti dal provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari c’è anche Nino De Gaetano, attuale assessore ai lavori pubblici in Regione Calabria, e Luigi Fedele, ex assessore ai trasporti in quota Fi, che all’epoca dei fatti era capogruppo del Pdl in Consiglio.
Per le stesse accuse è stata chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Giovanni Bilardi, sempre Ncd. Gli altri consiglieri raggiunti da provvedimenti restrittivi (divieto di dimora in Calabria) sono Nicola Adamo, ex consigliere ed ex capogruppo del Pd, Alfonso Dattolo, ex assessore all’Urbanistica (Udc), Giovanni Nucera (Pdl) e Pasquale Tripodi (ex Udc, adesso Centro democratico).
I militari della Guardia di Finanza, anche attraverso intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno svolto una complessa attività investigativa sul modo nel quale venivano spesi a palazzo Campanella i fondi regioali destinati ai gruppi consiliari per le attività istituzionali. Un’attività d’indagine che ha seguito il primo filone, già emerso nel dicembre 2013. E che attraverso lo studio certosino dei rendiconti di ogni singolo consigliere e dei bilanci dei gruppi ha fatto luce su un immenso calderone di spese extra di qualsiasi tipo, dalle consumazioni in bar e ristoranti all’acquisto di gioiellini hi tech, dalle vacanze in albergo ai viaggi all’estero, fino addirittura al pagamento di multe e bollette. Così i consiglieri calabresi, secondo l’ordinanza firmata dal procuratore capo della Ddda De Raho, spendevano il denaro dei loro concittadini.