Esprimo il mio più totale dissenso nei confronti della riforma costituzionale che è stata varata dal Governo e che sarà al centro di un referendum. Il No è convinto e ragionato: non supera il bicameralismo ma lo rende più confuso e crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato. Non rappresenta un momento di semplificazione perché moltiplica fino a dieci i procedimenti legislativi e incrementa la confusione. Non rappresenta neanche un momento migliorativo sul fronte dei costi, perché i costi del Senato sono ridotti solo di un quinto e se il problema sono i costi perché non dimezzare i deputati della Camera?
Non è neanche una riforma innovativa perché conserva e rafforza il potere centrale a danno delle autonomie, private di mezzi finanziari. Infine, non garantisce la sovranità popolare, né un corretto equilibrio dei poteri perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio e insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) già approvata espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri.
Carlo Mellea. Presidente Osservatorio Falcone-Borsellino