E’ stato già scritto e detto in merito al “premio di produttività” riconosciuto ai dirigenti regionali con decreto n. 5416 dello scorso 12 maggio 2016 che riguarda la “liquidazione della retribuzione di risultato per l’anno 2014”. Crediamo però che non sia stato detto abbastanza. Non sono stati chiariti, alcuni aspetti che riteniamo fondamentali – per la Cisal infatti – non è stato precisato che il “premio di produttività” concesso ai dirigenti regionali è relativo al lavoro che gli stessi hanno organizzato e coordinato nell’anno 2014 ma che i dipendenti regionali loro sottoposti ed inquadrati nelle varie categorie (B, C e D) hanno provveduto a concretizzare ed attuare.
Per i dipendenti regionali a oggi però – sottolinea la Cisal – non è stato riconosciuto alcun “premio di produttività”. Invero, con decreto n. 797 del 29 maggio 2014 era stato previsto un importo di 2.449.777,17 euro da distribuire quale “premio produttività”, tra i vari dipendenti, ma ad oggi nulla è stato liquidato. L’importo inizialmente stimato per la produttività dei dipendenti è stato per altro drasticamente ridotto sino alla cifra di circa 450.000 euro e solo dopo mesi di contrattazione con l’amministrazione regionale poi aumentato sino a 518.731,61 euro nell’Ipotesi di Contratto Integrativo anno 2014; questa cifra, alquanto irrisoria, ha del ridicolo e offende profondamente l’operato dei dipendenti regionali ed è per questi motivi che questa Organizzazione Sindacale ha – comunica il sindacato autonomo – deciso di non sottoscrivere l’ipotesi di contratto integrativo anno 2014.
Praticamente, a fronte delle somme concesse al personale dirigente, dalle casse della Regione usciranno – denuncia la Cisal – più di un milione e mezzo di euro (per la precisione 1.572.459,78 Euro). Le retribuzioni di risultato per i dirigenti potranno addirittura sfiorare in alcuni casi 20.000 euro, cifra che corrisponde a quasi un anno di stipendio da semplici impiegati regionali! Per gli stessi impiegati regionali, che di fatto hanno consentito ai propri dirigenti di conseguire i citati risultati premiali, invece, sono state previste somme nell’ordine delle 300,00/400,00 euro lorde. A questo punto dire che la vicenda ha dell’assurdo significa essere benevoli; se ne è reso conto forse anche quel dirigente regionale che ha liquidato i compensi accessori ai suoi colleghi tanto da ritenere opportuno il tentativo alquanto malsano e poco dignitoso di nascondere quanto decretato disponendo “di non pubblicare il presente decreto sul BURC in quanto contenente dati sensibili, ai sensi della normativa vigente”. In base a quale normativa vigente poi non si capisce bene! Sappiamo infatti che la normativa sulla trasparenza impone esattamente il contrario, cioè di pubblicare tutte le remunerazioni afferenti le figure apicali (i dirigenti per l’appunto).
Anche i dirigenti regionali beneficiari dei bonus premiali sembrano dissimulare un malcelato imbarazzo nei confronti degli altri dipendenti regionali che sono rimasti a becco asciutto e che riceveranno, nella migliore delle ipotesi, una cifra prossima ad un ventesimo di quanto a loro è stato già liquidato. Come Sindacato Cisal rimaniamo sempre più basiti ed esterrefatti da un modo di gestire la cosa pubblica ed il personale regionale sempre più di casta e differenziato. Sia ben chiaro – aggiunge la Cisal – che la nostra reprimenda non è rivolta contro i dirigenti beneficiari del premio che riteniamo possano anche aver meritato; quello che non è tollerabile piuttosto è l’atteggiamento di quella politica che dovrebbe essere scritta con lettere maiuscole ed invece sembra aver dimenticato completamente quello che dovrebbe essere il suo ruolo d’indirizzo e di coordinamento lasciando che accadano situazioni vergognose come quella appena denunciata.
Per quanto denunciato, la Cisal protesta vibratamente e fa appello alla responsabilità istituzionale e amministrativa nonché dei competenti vertici dipartimentali affinché siano posti immediatamente in atto ed in via d’urgenza i provvedimenti e le disposizioni necessarie per il ripristino delle somme originariamente previste nel Decreto n. 797 del 29 maggio 2014 per la produttività dei dipendenti e pari 2.449.777,17 Euro e si proceda quindi alla conseguente liquidazione di quanto maturato dai dipendenti regionali. Ci riserviamo pertanto, laddove non venga posto rimedio alla palese, vergognosa ed evidente ingiustizia lamentata e senza alcuna prospettiva di risoluzione condivisa della problematica – annuncia la Cisal – di indire una protesta forte e rigorosa che coinvolga tutti i lavoratori della Regione Calabria.