Prima satira del 2016: Capodanno, il divieto di botti e…i cani!

    0
    2212
    Foto www.cuccioli.com

    Il 2015 si chiude con una buona notizia: finalmente i cani non moriranno d’infarto grazie al divieto di botti di Capodanno. E’ bastata un’ordinanza sindacale, anche a Soverato, per risolvere il problema. Niente petardi rumorosi alla mezzanotte del 31 dicembre e la mattina del 1° gennaio…e i nostri amici a quattro zampe potranno essere più felici. Parlare di animali è un po’ pericoloso, soprattutto per chi ama essere populista. Per i cani & gatti usiamo lo stesso metro – e abbiamo lo stesso affetto – che adoperiamo per i “cari estinti”: ci piacciono perché possiamo far loro dire e pensare tutto quello che ci piacerebbe ascoltare. Non c’è rischio di smentita da parte di un cucciolo di mastino, possiamo far diventare vegano un labrador senza temere contestazioni; siamo certi che i barboncini apprezzino i graziosi cappottini che facciamo indossare loro d’inverno, così come che i San Bernardo adorino essere portati a passeggio sul lungomare a 35 gradi. Un tempo vivevo con un pastore tedesco che avevo chiamato “vieni qui”. I suoi simili per tale nome lo hanno schernito per tutta la vita e lui, vero amico mio (forse unico sin da quei tempi) non mi ha mai rinfacciato nulla, anzi mi ha voluto bene sino a quando non è morto di vecchiaia emettendo un sospiro che temo fosse di sollievo…

    Anche i più grandi statisti italiani (Giulio, Silvio, Matteo) sono stati sempre attenti alle esigenze degli animali, tenendo nei loro staff a volte dei veri cani, altre volte degli animalisti convinti. La bestia giusta, al momento giusto, assicura da sempre voti & consensi. Nei giorni scorsi sono passato accanto ad un rumeno che chiedeva l’elemosina per i suoi sette figli senza rivolgergli neanche uno sguardo, mentre mi sono agitato per un batuffolo bianco abbandonato e in difficoltà sulle scale del mio condominio e per un rottweiler abbandonato in autostrada da un tristo padrone. Quanti bambini sono cresciuti insieme ai loro mini – ciccioli; sono diventati adolescenti con raudi e minerve, hanno superato la maggiore età con cipolle e tric-trac per poi finire a sparare proiettili “arricchiti” di uranio in Afghanistan o altrove! Adesso tale escalation col divieto di botti non sarà più possibile: tempi duri e silenziosi per le nuove generazioni. Marchionne direbbe che tali provvedimenti colpiscono l’economia e la produttività del paese, determinando la Cassa Integrazione e lo smantellamento di stabilimenti industriali al Sud; i leader della destra coglierebbero l’occasione per protestare sia contro i cani che contro i signori dal “petardo selvaggio”. Insomma con una sola ordinanza i sindaci di cento e più città hanno risolto un problema vitale e fornito materiale per almeno duecento puntate di talk show dallo share elevato grazie a cani piangenti e plastici di “palloni di Maradona”.

    Ma se questa è la forza delle ordinanze perché non ne facciamo, tutti insieme, una per sconfiggere le mafie? Il calcio a cinque femminile di quella città, che non cito per evitare potenziali ritorsioni, tornerebbe a vivere con l’ordinanza giusta. Una sola ordinanza, magari generale, e amministratori e opposizioni potrebbero diventare corretti e intelligenti (ove ciò fosse necessario). Un provvedimento di ogni singolo sindaco e gli italiani potrebbero ricominciare a circolare nel proprio paese senza pagare tasse balzelli e imposte legate semplicemente alla volontà di visitare città dello stivale, grandi, medie e piccole.

    Ai miei tempi si auspicava che una risata potesse seppellire il sistema in via definitiva : oggi, parafrasando un noto cantautore, “innamorato” della Calabria, potremmo dire : “Ci vorrebbe un’ordinanza …”
    Comunque io pure amo gli animali, ne ho alcuni anche in casa, e forse questa mia acidità di inizio anno, della quale mi scuso prostrandomi, è dovuta semplicemente al fatto che ieri sera ho calpestato una bustina chiusa male e abbandonata da un solerte proprietario di alano lungo le strade del mio quartiere…In fondo la colpa, come sempre, non è del cane bensì del proprietario che risulta, come dice un importante giornalista campano mio compagno in III elementare, fortemente inadeguato allo svolgimento del suo compito. E forse proprio tale inadeguatezza mentale di alcuni “utilizzatori abusivi di ossigeno” è una delle poche cose non risolvibili mediante un’ordinanza…Un abbraccio circolare, una sonora abbaiata ed un buon 2016 a tutti.

    Giorgio de Filippis

    LEAVE A REPLY

    Please enter your comment!
    Please enter your name here

    *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.