Ospedale, cosa ci aspetta davvero? Oggi sindaci del distretto in assemblea a Soverato.

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ospedale di soverato
Ospedale di Soverato

Pubblicati a marzo il decreto 30 del commissario Massimo Scura, e ai primi di maggio la bozza del nuovo atto aziendale da parte dell’asp di Catanzaro, molte sono rimaste le perplessità dei sindaci della Provincia e del comitato ristretto che ne rappresenta il plenum. Interrogativi che a distanza di oltre tre mesi, benché posti dal comitato formato dai primi cittadini di Catanzaro, Lamezia Terme, Squillace, Montauro e Soveria (quest’ultimo scaduto) sono rimasti evidentemente insoddisfatti. Tanto da rendere urgente, alle soglie dell’estate e con una situazione che diventa di giorno in giorno meno sostenibile, una riunione indetta per oggi alle 18 nella sala consiliare del Comune guidato da Ernesto Alecci. All’incontro parteciperà il direttore generale dell’asp, Giuseppe Perri, che incontrerà i sindaci del distretto di Soverato.

Dalle effettive funzioni della Casa della Salute di Chiaravalle, alla medicina del territorio al decreto firmato dal commissario Scura relativo a ridimensionamenti e chiusure di strutture complesse dell’ospedale di Soverato, all’atto aziendale, non sono poche le questioni che i primi cittadini vogliono chiarire con il dg, alla ricerca di uno spazio di democrazia e trasparenza nell’emanazione di questi atti che come da normativa dovrebbe necessariamente dare un ruolo anche ai territori. Tra le maggiori preoccupazioni di cittadini e sindaci, su Soverato, c’è ad esempio il previsto declassamento della u.o. di analisi, struttura di eccellenza con oltre un milione di prestazioni all’anno e punto di riferimento per tredici centri prelievo del territorio, e la “chiusura” dello storico reparto di ginecologia e ostetricia, dove umanità e dedizione continuano spesso a essere preferite dalle mamme in gravidanza fisiologica all’apparente maggiore “sicurezza” di altri ospedali. All’incontro dovrebbero partecipare anche il direttore sanitario e il direttore amministrativo dell’asp Carmine Dall’Isola e Giuseppe Pugliese, oltre ai sindaci del comprensorio tra i quali Leo Procopio, sindaco di Montauro, medico da anni critico con il sistema dei “tagli” al servizio, a cominciare dalla realtà di Chiaravalle che lui conosce bene.

In aprile i sindaci del comprensorio avevano lanciato un appello che era sembrato sul momento fare breccia anche nella politica regionale, in particolare con Franco Pacenza, delegato alla sanità del governatore Mario Oliverio, che nella riunione organizzata dal Pd locale si era unito alla “ribellione” dei sindaci al grido: “Vinceremo noi questa battaglia di civiltà contro l’inadeguatezza di questo commissariamento”. Negli ultimi giorni su queste pagine si sono però contrapposti da un lato gli allarmi per un ospedale lasciato in carenza di uomini e mezzi, dall’altro gli apprezzamenti di utenti soddisfatti del trattamento ricevuto da operatori e medici e desiderosi di lottare per il mantenimento e il potenziamento del nosocomio nelle sue essenziali funzioni di ospedale generale, unico filtro di un vastissimo territorio rispetto agli intasati “hub” regionali.

t.p.

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