Il comandante dei vigili urbani di Satriano afferma, all’interno del suo comunicato stampa diffuso sia sul web che in forma cartacea in ogni angolo del paese che “la scelta di concedere spazi pubblici è amministrativa e politica e non può appartenere o essere addossata a questo ufficio da parte di chicchessia”. Benissimo, ne prendiamo atto. Ma allora perché lo stesso comandante all’interno della stessa nota si prodiga nel dare spiegazioni sui motivi per cui non è stata concessa in passato l’autorizzazione per uno spazio pubblico? Non starebbe a lui dare spiegazioni stando a quello che dice all’interno dello stesso documento. Vorremmo capire come sia possibile contraddirsi con una semplicità così disarmante tra una riga e l’altra all’interno dello stesso scritto.
Inoltre, citando e accusando il giornalista Massimiliano Chiaravalloti di diffamazione, lo stesso comandante spiega come la “Polizia Locale sapeva della volontà dell’Amministrazione di concedere uno spazio per un dehors in Piazza Spirito Santo – area Monumento – a un pubblico esercizio e ha atteso il rilascio dell’autorizzazione per verificare la conformità del manufatto amovibile realizzato. Peccato però che i lavori fossero in corso già da dieci giorni, per cui Francesco Battaglia farebbe bene ad attaccare e criticare gli uffici comunali colpevoli di non aver fatto arrivare sulle scrivanie della Polizia Locale le carte relative ai lavori già in corso da diverso tempo sulla stessa piazza, anziché accusare ingiustamente un giornalista che ha correttamente svolto il proprio lavoro. Infine, il caso ha comunque voluto che questa autorizzazione al controllo arrivasse il giorno seguente alla pubblicazione dell’articolo din questione, con il successivo intervento del corpo di polizia municipale a contestare varie violazioni al titolare del bar. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca…
Per di più il comandante si è giustificato dicendo di essere in “ferie”, allora vorremmo chiedergli, data la sua comunque presenza quotidiana su Piazza Monumento, se da un punto di vista morale, etico e professionale non ritenesse comunque opportuno gettare uno sguardo verso quel “mostro” che iniziava a mettere radici, travi e pilastri sul suolo pubblico. Infine, ed è la parte sulla quale il Movimento Satrianamente preme di più, vorremmo chiedere allo stesso comandante dei vigili urbani a che titolo, con quale autorità e con che permesso la sera della contestazione del 20 agosto scorso ha osato ritirare i volantini che i membri di Satrianamente stavano diffondendo tra il pubblico presente nel chiosco dell’ex convento Maria Ausiliatrice. Forse il comandante dei vigili urbani di Satriano crede di stare al di sopra delle legge e magari colpito da una smania di onnipotenza ha creduto di poter cancellare dalla Costituzione Italiana l’articolo 21, il quale recita esattamente: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione; si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.”
Movimento “Satrianamente”