“Chi non prova a vincere una battaglia, la perde”. Apre con questa massima la penultima giornata del Magna Grecia film festival, il direttore artistico della kermesse delle opere prime, Gianvito Casadonte. A poche ore dal “verdetto finale” della dodicesima edizione “dedicata ai folli” e l’ufficializzazione dei vincitori per la migliore opera prima; la migliore sceneggiatura; la miglior regia; il migliore attore protagonista; la migliore attrice protagonista (La colonna d’oro alla carriera e alla musica verranno assegnati rispettivamente a Philippe Leroy e Bruno Sas della Brunori Sas) c’è attesa e fermento in piazza Brindisi, affascinata anche nell’ultimo appuntamento riservato ai film in concorso, per conoscere i nomi dei trionfatori dell’edizione 2015. Intanto ieri, ad anticipare la serata odierna arricchita da una speciale sfilata delle creazioni di alta oreficeria realizzate dal maestro orafo Michele Affidato e all’esibizione dei Dejavu che apriranno il concerto dei Brunori Sas, applausi per l’ ultimo film in concorso, Senza nessuna pietà di Michele Alhaique. Una pellicola particolarmente apprezzata, che ha suscitato grandi emozioni tra il pubblico che a fine proiezione ha aperto un lungo dibattito di approfondimento con il regista e l’attrice protagonista Greta Scarano.
Un serale caratterizzato da grande emotività, dunque, che Gianvito Casadonte ha voluto far precedere dall’invito sul palco dell’art director del Corriere della Sera, Gianluigi Colin; dalla vedova del genio degli effetti speciali, Carlo Rambaldi e dai suoi figli Victor e Daniela, e da “A livella” di Totò magistralmente interpretata da Sebastiano Somma. Nel pomeriggio, incontro con la stampa locale con Michele Alhaique e Greta Scarano; con la famiglia Rambaldi che ha presentato il libro il Pinocchio di Victor Rambaldi e “svelato” il rapporto padre-figlio-marito dell’artista amante della meccanica e della tecnica del movimento, oltre che pittore e scultore, amico di Dario Argento e Spilberg e creatore di King Kong, Alien ed E.T. che lo hanno portato alla conquista dei tre premi oscar per gli effetti speciali; e dell’artista riconosciuto a livelli planetario, Philippe Leroy.
Al suo 195° film e colonna d’oro per la Carriera al Magna Grecia film festival dopo Ettore Scola, Mario Monicelli, Giancarlo Giannini e tanti altri ancora, Leroy da uomo semplice qual è, ha ripercorso in pochi flash la sua carriera da attore iniziata per caso a trent’anni. “Il mio maestro? Renato Castellani” ha detto, facendo poi un’analisi su come è cambiato il modo di fare cinema e le tecniche di recitazione. E alla domanda di Casadonte su come faccia ad avere un fisico così asciutto e in forma alla sua età, Leroy ha risposto raccomandando a tutti i presenti di “non abbandonare mai lo sport e moderarsi un po’ con l’appetito”. “Ringrazio questo grande pubblico che mi ha sostenuto in tutti questi anni – ha concluso Leroy – senza il quale non sarei un granché”.
Antonietta Bruno (foto Antonio Raffaele)