Mgbf, Toni Capuozzo conquista il pubblico del Blanca Cruz con la “La culla del terrore”.

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La culla del terrore, la radice dell’islam radicale, la guerra diversa da tutte perché non ha una data di fine e arriva dritta nelle nostre città. Come nasce? Quali sono le tappe che dall’11 settembre del 2001, dopo l’attacco alle torri gemelle, portano passo dopo passo, errore dopo errore, a una guerra che il mitico Toni Capuozzo, inviato da cinquanta anni su tutti i maggiori teatri di guerra da un estremo all’altro del globo, narra come quella “che non avrebbe mai immaginato?”.

Una guerra diversa da tutte le altre perché, spiega Capuozzo, “non c’è una data di fine”. La guerra lampo di Bush junior che finisce il lavoro del padre nel Golfo, la caduta di Saddam, l’illusione delle primavere arabe che avrebbero dovuto far arrivare la democrazia in Medio Oriente e invece fanno emergere la forza dei Fratelli Musulmani. A raccontare uno dei più stringenti ed enormi temi della nostra attualità è Toni Capuozzo, giornalista, scrittore, storico inviato di guerra di alcune delle maggiori testate cartacee e televisive nazionali e internazionali. E lo fa in una forma inedita: un fumetto, la prima opera italiana di graphic journalism (iconografici i disegni di Armando Miron Polacco, inframmezzati da alcune foto del giornalista sui teatri di battaglia).

E’ stato un racconto denso, quindi, ma mai banale o pesante, piuttosto pieno di domande, risposte, dubbi e riflessioni anche da parte del pubblico, quello che Capuozzo ha fatto ieri sera ad Andrea Di Consoli, direttore del Magna Graecia Book Festival, e Teresa Pittelli, giornalista. Un racconto vivo, pieno dei visi di chi Capuozzo ha incontrato e ai quali riconosce tutta la dignità e il valore di chi si trova ad affrontare con coraggio situazioni limite. Come Massimo Ficuciello e i suoi uomini morti a Nassirya mentre davano un contributo per rimettere in sesto il paese; come i suoi interpreti, operatori, autisti da Abu Salman a Mahdi a Garo, con i quali la condivisione di peripezie e posti di blocco ha costruito rapporti fraterni e filiali.

Capuozzo conosce il mondo arabo, conosce l’islam e la sua storia, ha visto con i suoi occhi incubarsi e poi svilupparsi il radicalismo dell’Isis. Ed allora non è disposto alla retorica italiana sempre tirata da questa o quella parte, “tra la spada di Damocle di essere accusati di islamofobia se difendiamo le nostre radici cristiane – dice – e l’eccesso opposto del sospetto e dell’odio reciproco”. Capuozzo osserva che l’Eurabia di cui parlava la sua collega Oriana Fallaci è un rischio concreto ogni volta che nascondiamo chi siamo. E che forse “per dare e ottenere rispetto dovremmo mettere in chiaro alcuni principi chiave che il mondo islamico non è pronto ancora a riconoscere, come la separazione tra stato e chiesa. Solo così un vero dialogo e una possibilità di integrazione – conclude il giornalista – saranno possibili”.

Gli appuntamenti del Mgbf continuano oggi con la presentazione dell’altro libro di Capuozzo, “Andare per i luoghi del ‘68” (il Mulino), alle 18.15 al Blanca Cruz con la giornalista Donatella Soluri. In contemporanea sarà presentato il volume Banditi a Orgosolo – Il film di Vittorio De Seta (Rubbettino) di Antioco Floris alla Perla del Porto. Moderano Andrea Di Consoli e Teresa Pittelli. Partecipa l’attrice Vera Dragone, nipote di Vittorio De Seta. Alle 19.30, sempre alla Perla del Porto, presentazione di Due mogli. 2 agosto 1980 (Mondadori) di Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Teche, che ieri sera sul palco del Mgff ha ricevuto da Andrea Di Consoli il Libro d’Oro realizzato dal Maestro orafo Michele Affidato.

Al Mgff stasere dalle 21.30 performance musicale di Giulia Penna e proiezione del film “Domani è un altro giorno” di Simone Spada. Ospiti della serata: Simone Spada, Toni Capuozzo, Nicolas Vaporidis, Dario Bandiera. A seguire dibattito, modera Antonio Capellupo.

 

 

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