La marea free vax invade Pesaro ma scatta la censura dei media.

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La manifestazione free vax di Pesaro (foto Il Sentiero di Nicola)

Libertà di scelta e corretta informazione sulle vaccinazioni pediatriche anziché coercizione. Questo hanno chiesto i genitori riuniti nella marea che – già montata nelle scorse settimane tra manifestazioni e fiaccolate che hanno riempito le piazze italiane – è sfociata ieri nei 40 mila di Pesaro. La richiesta della stragrande maggioranza dei partecipanti, tantissime famiglie con bambini arrivate in pullman da tutte le regioni, Calabria compresa con il gruppo di Catanzaro che ha parlato sul palco per bocca della mamma attivista Anna Tolomeo, è la possibilità di scelte libere e informate, di informazione trasparente e farmacovigilanza attiva, in modo da evitare di incorrere in eventuali danni e conseguenze negative sulla salute dei bambini come effetto collaterale dei vaccini. A fondare richieste di maggiore informazione e vigilanza, anche le migliaia di segnalazioni di sospette reazioni avverse ai vaccini relative all’ultimo triennio.

A scatenare le proteste il dl Lorenzin, ora ddl di conversione in discussione al senato, che impone 12 vaccini obbligatori (ora 10 secondo un emendamento approvato in commissione) nei primi 13-15 mesi di vita del bambino. Sul palco di Pesaro medici, attivisti, associazioni organizzatrici (tra le altre Colors Radio, Corvelva, Auret, Rav, Il Sentiero di Nicola, Comitato Salute e Diritti, Condav, Comilva) e genitori che hanno testimoniato esperienze di danni da vaccino. La marea arancione, questo il colore scelto per la manifestazione, ha invaso il parco Miralfiore con numeri che davvero fanno riflettere. Un dibattito onesto a questo punto sarebbe d’obbligo sui tanti interrogativi che il disegno di legge, atteso in aula al senato la prossima settimana, pone sotto il profilo giuridico e delle libertà individuali.

Ma il sistema mediatico non sembra disposto a dare spazio a una discussione approfondita e completa sul tema. Sulla grande manifestazione di Pesaro, ieri, solo qualche articolo che peraltro ha “tagliato” di un quarto i partecipanti parlando di 10 mila presenze anziché le 40 mila attestate da organizzatori e Questura, più un lancio dell’Ansa Marche. Per il resto copertura mediatica quasi assente, soprattutto da parte delle reti televisive e dei grandi quotidiani. Al di là del dibattito sui vaccini, il tema sembra quindi ormai essersi spostato su metodi di governo e meccanismi di potere (decretazione d’urgenza in assenza di epidemie, censura mediatica sulle manifestazioni di protesta, radiazione di medici che espongono dubbi o dissenso sulle vaccinazioni di massa) che di democratico appaiono avere ben poco. Nel frattempo le proteste continueranno con presidio permanente a Roma, sotto il parlamento, in piazza delle Cinque lune.

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