L.U.V. Project, il collettivo di artisti di Soverato presenta “Hallelujah” – cover del classico di Leonard Cohen – il video. Il concerto di presentazione si terrà il 28 dicembre in piazza Matteotti di Soverato alle 18.30.
Il brano nasce da un’idea di Gray, rocker di Soverato (Cz), tra i primi in Italia a proporre certe sonorità alternative, praticamente in contemporanea all’esplosione della scena di Seattle e descrive così la genesi del progetto. “Stavamo registrando Hallelujah di L. Cohen, nello studio del mio amico, cantante e produttore musicale Vincenzo Maida, e ad un tratto, presi dalla magia del momento, ci siamo guardati e abbiamo iniziato a pensare come sarebbe stato quel brano cantato dalle voci degli artisti di Soverato – racconta Gray – Così dopo un giro di telefonate, ci siamo ritrovati tutti in studio, nel bel mezzo di in una serie di session, che hanno portato alla realizzazione del brano che andremo presto a presentarvi, insieme al videoclip, girato per le strade di Soverato, posti che ci portiamo dentro da sempre, e che fanno parte ormai delle nostre vite – continua l’artista soveratase – un modo per fare promozione anche alla nostra Perla dello Jonio”.
Dietro le riprese, Stefano Sinopoli, un giovane videomaker soveratese, che si vanta della sua arte definendola “hobby” ma il cui lavoro dimostra qualità non da poco ed anche se il brano in questione è stato riproposto da molti ed è un banco di prova per le capacità vocali di molti cantanti, nessuno ha vissuto la cosa come competizione. “E’ stata un’esperienza bellissima e coinvolgente in mezzo a gente che vive ogni giorno la propria arte, il più delle volte in silenzio, senza clamori, così perché gli piace e basta, gente che ci crede, che ama gli stimoli, e che vuole crescere. Questi siamo Noi. Noi viviamo qui. Noi siamo di Soverato – prosegue Gray – Sapevo non sarebbe stata una passeggiata, per vari motivi. La difficoltà di un brano, che vista la profondità del testo, non dà scampo a chi non riesce a sentire sulla propria pelle il peso di quelle parole, ci ha solo spronato a fare del nostro meglio. Ognuno di noi ha portato dentro il suo bagaglio, il suo background musicale, ognuno con il suo ”flow” come si dice in gergo hip hop”.
Il video sarà presentato con un evento speciale, ovvero un gran concerto di Natale in Piazza Matteotti a Soverato, a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Sul palco come nel remake di Hallelujah, ci saranno le voci di questi ragazzi, Lucia Teti, Vincenzo Maida , Giuseppe Cilurzo, Bruno Pittelli & the Souldiers, Thug, Fango, Svago e Billy the Kid, in rappresentanza della scena Hip Hop. Ad accompagnare i cantanti ci saranno: Frankie Gj alle chitarre e alla viola, Isidoro Ugo ai tamburi, Francesco Tropea al basso e contrabasso, Ivan Ritrovato pianoforte e Hammond, Giandomenico Stumpo ai fiati.
Il messaggio contenuto nel testo di Leonard Cohen è stato così interpreatato da Gray: “Non c’era niente di meglio di quel testo, delle musiche di Hallelujah, per poter descrivere questo attimo, le nostre incertezze, date dal momento storico, ma soprattutto le nostre speranze, i nostri credo, al di là di qualsiasi religione di appartenenza. Tutti hanno il loro Dio, che sia la musica, che sia un santo, che sia solo il cielo che ci sovrasta, tutti sentiamo il bisogno di credere ancora in “Qualcosa”. Dopo 27 anni passati a raccontarmi in giro, ho iniziato a rivivere la scena musicale di Soverato, la Città in cui vivo, e dove ho deciso di far crescere mio figlio Lorenzo. Qui non è facile, non lo è stato mai. Al tempo l’unico modo era spedire le cassettine e sperare di trovare un ingaggio, poi caricarsi con tutte le proprie grandi aspettative sopra un treno e correre via, non esisteva la Rete, gli eventi… c’erano i flyers, Facebook doveva ancora nascere, sembra un secolo fa. Parlandone con i ragazzi ho capito che poche cose sono cambiate da allora, ma anche che la voglia di fare, quella non finirà mai, ne sono certo, lo noto dal loro impegno, e dall’impegno di chi investe nel commercio, di chi da vita alla vita, di chi si impegna, il più delle volte con grandissime difficoltà”, conclude l’artista.
Ma che schifezza di cover