Istruzione di alto livello, educazione “di cuore”: ecco il liceo classico salesiano secondo l’Agesc.

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Da sin.,Ulderico Nisticò, Catia Zambon e Roberta Ussia
Un momento della rappresentazione dei ragazzi (a sin., il prof. Raffaele Lioi)

Soverato. Istruzione completa e senza pari in tutti i campi del sapere. Ma soprattutto educazione integrale delle ragazze e dei ragazzi perché, come diceva Don Bosco, l’educazione “è cosa di cuore”. Questo è il liceo classico salesiano di Soverato, che si avvicina ai 120 anni dall’arrivo dei primi salesiani nella cittadina ionica. A celebrarne i traguardi e delinearne di nuovi, ieri, un incontro promosso dall’Agesc Soverato, (Associazione genitori scuole cattoliche) guidato da Roberta Ussia, che ha introdotto i lavori spiegando il senso della giornata racchiuso nel titolo, Liceo classico salesiano: radici antiche per il futuro.

Ospite d’onore Catia Zambon, presidente nazionale Agesc, insieme al sindaco della città Daniele Vacca e allo storico Ulderico Nisticò, che al liceo salesiano ha insegnato latino e greco per molti anni. Proprio Vacca, parlando di binomio inscindibile tra “Soverato e i salesiani”, ha dato il là a Nisticò per un excursus storico, sociale e culturale sulla presenza dei successori di Don Bosco nel territorio fin dai primi del ‘900, all’inizio con l’oratorio, vessillo di socializzazione, scolarizzazione, educazione sia pedagogica che religiosa, infine culturale nel senso più ampio e completo, con l’istituzione del liceo classico.

Un liceo dal quale sono passate generazioni e generazioni di calabresi, che si è rinnovato nel tempo, anche aprendo alle ragazze negli anni ’90. E che adesso si propone di “cogliere i frutti del passato per proiettarli nel futuro”, come ha sottolineato il direttore dell’istituto, don Domenico Madonna. Madonna ha ricordato che l’opera salesiana conta ora anche sull’istituto universitario G. Pratesi. E che si è aperta ai nuovi bisogni della società, secondo il mandato di Don Bosco: ragazzi fragili, migranti, famiglie a rischio di esclusione sociale.

“Il nostro obiettivo è un nuovo patto educativo tra salesiani, famiglie e agenzie educative per un’educazione integrale dei giovani”, ha annunciato Zambon nelle sue conclusioni. La presidente Agesc ha sottolineato il ruolo attivo dell’associazione nel Consiglio nazionale scuola cattolica, nelle commissioni parlamentari e in tutte le sedi in cui portare avanti la libertà di scelta educativa e di insegnamento.

Tanta commozione in platea durante la proiezione del documentario realizzato da Maurizio Paparazzo per i 110 anni dell’istituto, celebrati nel 2018. E poi nel corso di una breve rappresentazione teatrale recitata dai ragazzi sotto la regia di Ulderico Nisticò, tra dialoghi e canti salesiani – canti legati per molti dei presenti alla propria giovinezza – dalla quale sono emersi l’entusiasmo e la gioia di frequentare proprio questo liceo.

Teresa Pittelli

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