Platea dei grandi eventi più presente del solito, con corredo di tecnici interessati alla programmazione per il territorio, piccoli imprenditori, politici e simpatizzanti. Il presidente del consiglio regionale Nicola Irto fa il suo ingresso accolto da un applauso entusiasta, per poi abbracciare “l’amico di università” Daniele Vacca, assessore ai lavori pubblici del Comune di Soverato, che lo introduce presentando il tema, cioè i piani e i progetti per il basso jonio e l’opportunità che per questo rappresentano i fondi europei 2014-2010, con oltre 2 miliardi di euro per il Por Calabria (programma operativo regionale) e un altro miliardo per il Psr (piano di sviluppo rurale).
Parola quindi al sindaco Ernesto Alecci che lancia la sua opinione/provocazione: “Dall’agricoltura questo territorio non può trarre molto – dice Alecci (esprimendo un punto di vista quantomeno controverso) – la nostra vocazione cruciale è turistica e sul turismo dobbiamo puntare, privilegiando l’ottica di comprensorio e cominciando a ipotizzare unioni di comuni. Il primo cittadino si è anche soffermato sulle criticità della burocrazia e della difficoltà di accesso a informazioni e bandi da parte dei privati, e in proposito ha annunciato la costituzione a giorni nel palazzo di Città di un ufficio nel quale i professionisti potranno lavorare ai fondi comunitari, mettendo il loro lavoro anche a disposizione del pubblico. Il leit motiv, che sarà ripetuto un po’ da tutti, è il fatto che la programmazione 2014-20 sia “l’ultimo treno” per questa terra.
Nicola Irto ha l’influenza e si scusa per non essere in forma. Spiega che il fallimento nella quantità e modalità di spesa dei fondi in Calabria “è stato trasversale, Pd compreso”; enuncia le lungaggini e l’inefficacia del flusso di risorse comunitarie riassumendole nei “quattro tempi”, quelli molto rigidi della Ue, quelli della politica, quelli della burocrazia e infine quelli dell’impresa; illustra alcune cose fatte, dalla spinta all’ottica di filiera alla legge che fa il primo passo importante contro il dissesto idro-geologico, con i contratti di fiume e la programmazione dei corsi d’acqua (in giunta entro un mese la parte attuativa, ndr). Un approdo sul quale Irto ha messo l’accento, “anche per Soverato terra che ha conosciuto la tragedia de Le Giare”, passando poi a puntare il dito su “un altro fallimento: quello dei piani strutturali comunali che mancano in oltre metà dei Comuni calabresi”. Piani da redigere, ha raccomandato Irto, “in una logica di sviluppo integrato tra Comuni senza campanilismi o arroccamenti di potere”. Infine, sul turismo, “non se ne può parlare seriamente – ha detto – finché non si risolve il problema di come si arriva in Calabria, mettendo mano al piano trasporti”.
E dopo l’unanime solidarietà a Federica Roccisano, assessore regionale che ha ricevuto un’intimidazione con l’incendio dell’auto di famiglia, ha preso la parola Arturo Bova, presidente della commissione regionale antimafia, che ha ribadito con particolare foga il suo sostegno alla “giovane amministrazione di Soverato”, costituita di ragazzi “vogliosi di conquistare il mondo ed europeisti” (nel frattempo il presidente Irto è dovuto andare via). Tre quarti d’ora di intervento per Bova che ha illustrato per linee generali alcuni ambiti del Por che potrebbero interessare il soveratese, dall’ambiente con la raccolta differenziata all’erosione costiera, dall’istruzione alla lotta al dissesto idrogeologico, mentre sul turismo ha proposto un’attenzione finora mancante alla formazione, perché “vista la grossa fetta di emigranti di ritorno non si può pensare che il personale turistico non sappia il tedesco, oltre ovviamente all’inglese”.
Infine Consuelo Nava, ricercatrice dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha offerto qualche spiegazione tecnica su come la Commissione europea chiede di progettare per il territorio, con progetti
brevi, verificabili e rendicontabili, strategici e concentrati, nel quale avranno un ruolo non sono gli enti locali e le imprese, ma anche le categorie professionali. Tra le politiche innovative urbane sulla qualità della vita, Nava ha sottolineato la transizione digitale ed energetica, la mobilità urbana, l’innovazione nelle politiche abitative, l’integrazione dei migranti e delle periferie. Una serie di spunti – al netto di lodi politiche e dichiarazioni generali – che lasciano però ancora tutto da vedere quale sia in concreto il progetto innovativo per Soverato e il suo comprensorio. In platea c’era qualche sindaco e amministratore in più, a proposito, rispetto all’incontro sull’ospedale, anche se molti primi cittadini non erano presenti, così come si è ammutinata l’opposizione di Pd-Oltre, che ha denunciato una “mancanza di garbo istituzionale” nel non aver ricevuto invito/comunicazione dell’incontro. Con strascichi istituzionali stizziti, a quanto si racconta, dal momento che proprio il Pd di Fabio Guarna e Francesco Severino, sempre attento nel rivendicare il suo ruolo politico accanto al governatore Mario Oliverio, si è sentito “messo da parte” proprio in un’occasione istituzionale di livello regionale.
Teresa Pittelli