Si sono ritrovati in circa trecento, con i bimbi accanto o in passeggino, ieri sera sul lungomare di Catanzaro lido per chiedere libertà di scelta in un tema delicato e complesso come quello dei vaccini. E per protestare contro il ddl di conversione del decreto legge Lorenzin che obbliga a dodici vaccini i bambini tra 0 e 16 anni, pena l’esclusione dagli asili e dalle scuole materne, multe fino a 7.500 euro ai genitori e apertura di un procedimento al tribunale dei minori. Misure considerate insostenibili da un popolo di famiglie e cittadini che da settimane sta protestando in tutta Italia con manifestazioni di piazza e sit-in. E che ieri si è fatto sentire forte anche a Catanzaro.
Arrivati da Lamezia, Cosenza, dal comprensorio catanzarese e un po’ da tutta la regione, mamme, papà, nonni, cittadini si sono dati appuntamento al porto tra fiaccole, palloncini, sorrisi e striscioni che chiedevano trasparenza sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, sul consenso informato e sulla tutela a trecento sessanta gradi della salute dei bambini. “Siamo favorevoli al concetto di prevenzione vaccinale, ma profondamente contrari alla coercizione, laddove in tutti i paesi europei più avanzati a vincere è stata l’adesione consapevole, frutto del coinvolgimento della popolazione con progetti informativi seri e prassi trasparenti”, spiegano gli organizzatori de Comitato libera scelta Calabria. Tra le esperienze positive i manifestanti ricordano “quella del Veneto che da ben dieci anni ha sospeso l’obbligo, ottenendo alte percentuali di coperture vaccinali”. Molti dei partecipanti sono ora pronti ad affrontare il viaggio per Pesaro, dove sabato 8 luglio si svolgerà la manifestazione nazionale a favore della libertà di scelta.
“Le misure obbligatorie sono incostituzionali e illiberali, il governo italiano annuncia una stagione di conflitto con molte famiglie che non sono pronte a sottoporre i figli a dodici vaccinazioni”, spiegano ancora gli organizzatori, secondo i quali “il vero tema è quello dei diritti”. “C’è un’aperta violazione di diritti e libertà fondamentali, tra i quali quello all’integrità personale, sanciti dalla Costituzione, dalla Convenzione di Oviedo e dalla Convenzione europea sui diritti umani. Libertà di scelta, informazione completa e imparziale anche su possibili e numerose reazioni avverse, anamnesi prevaccinale ed efficace farmacovigilanza – concludono gli organizzatori – sono le parole d’ordine di questa fiaccolata che lancia un messaggio importante alla città, alla Regione e al governo”.
Tra i tanti passanti che affollavano il lungomare sguardi curiosi e richieste di informazioni. E c’è chi si è arrabbiato. “Ma come possono non vaccinare i figli? Per me sono pericolosi!”, esclama un papà con bimba piccola nel passeggino e famigliola al seguito. “Libertà non significa non voler vaccinare ma chiediamo alle istituzioni più trasparenza e offerta attiva, invece che imposizione, su una cosa così importante come la salute dei bimbi”, risponde una mamma che esce dal corteo per intavolare il dibattito. Alla fine una sintesi comune si trova nella scarsa credibilità delle istituzioni politiche, che per ottenere maggiore fiducia dovrebbero eliminare i conflitti di interesse e puntare su trasparenza e coinvolgimento rispettoso delle famiglie. Nessun pro o anti vax, a quanto pare, ma genitori preoccupati, che più che puniti e insultati forse andrebbero ascoltati.