Avevo sempre pensato che fossero quelli di Natale i giorni in cui esprimiamo il massimo della nostra bontà. Almeno per quanto mi riguarda, nella speranza di ricevere quanto richiesto nelle mie letterine, sono sempre stato una persona d’oro proprio tra il 24 ed il 26 dicembre. Invece in questi momenti pasquali ho visto cose alle quali Voi Umani non potreste mai credere. Sold- out alle funzioni religiose con chiese e piazze gremite; la sera del Venerdì Santo ho trovato posto solo sul sagrato accanto alla signora rom che aspettava la fine delle celebrazioni per chiedere l’elemosina. Ho visto file di persone pronte a chiedere al parroco l’assoluzione dalle proprie colpe: ho visto la gelosia di un noto pm nel vedere tanti calabresi in attesa per effettuare delle importanti confessioni. Ho sentito, e quel che peggio creduto, che a uccidere il giovane Regeni siano stati, addirittura, dei “cacciatori egiziani di turisti!” Quando si decide di essere buoni si accetta qualunque cosa ci venga detta e riferita. Ho baciato decine di persone, stretto moltissime mani, augurato e ricevuto, più di cento auguri per me e la mia famiglia.
Dal vivo e su Facebook, nessuno mi aveva, ed a sua volta era stato da me, considerato tanto. Insomma l’atmosfera pasquale vince con distacco la gara e si assicura il titolo di periodo dell’anno in cui si è più buoni. Nel passato, proprio in questi giorni, l’umanità si era macchiata di uno dei Crimini peggiori di tutti i tempi: l’arresto e la conseguente condanna a morte di un Innocente (la storia, successivamente, gli ha dato ragione). Il popolo, posto di fronte all’alternativa, aveva scelto di salvare un noto criminale prendendosela con Chi non aveva fatto nulla di male (specifico che il riferimento è a duemila anni orsono non a periodi più recenti e ad azioni giudiziarie compiute dopo il 1980). Raccontano le cronache che nel giro di un solo fine settimana accaddero eventi meravigliosi, inspiegabili e straordinari: a lungo i talk – show dell’epoca hanno parlato di Resurrezioni e Miracoli. Soprattutto in Calabria, siamo maestri nel rievocare, con processioni ed eventi teatrali, tali accadimenti. Non c’è paese o città che non preveda eventi che commuovono e permettono di vedere persone che, durante l’anno, in giro si vedono poco.
Insomma la Pasqua, pur rimanendo una festa tutto sommato breve, ci riempie di gioia, serenità e voglia di fermarsi un attimo a pensare (!?!) per poi poter meglio affrontare la vita quotidiana. Quest’ondata di bontà ha un po’ sconvolto il mio disincantato cinismo: fortunatamente, via whatsapp, un amico modenese mi ha rassicurato sparando, nonostante il periodo pasquale, un bestemmione da competizione al ’93 di una partita di calcio quando il Cagliari, in due minuti è riuscito a vincere una partita quasi già persa. Lo sport, specchio della vita, mi ha riportato alla realtà. Mi ha ricordato che, in verità, c’è ancora gente che uccide, facendosi saltare in aria, che ruba, che imbroglia. Il sano pragmatismo Ultras mi ha permesso di pensare che, alla fine di tante processioni, c’è sempre chi tradisce, chi viola l’innocenza altrui, chi parcheggia in doppia fila, chi, a causa di un bieco individualismo, impedisce alla nostra Società Civile di progredire.
A breve ci riuniremo intorno al desco familiare, insieme ai parenti tanto amati, rendendo pan per focaccia agli statunitensi: se loro uccidono e mangiano un povero tacchino, noi ci scateniamo contro l’agnello innocente. Apriremo le uova di cioccolato e gusteremo dolci particolari, spesso fatti in casa. Insomma questa è la Pasqua : momento di gioia e di dolore; attimo di incontro e di passione; apoteosi del sentimento religioso, della tradizione e della coreografia storico – processionale :riusciamo a creare eventi capaci di farci mettere per un momento da parte, tante nostre assurdità e tanta cattiveria che, di solito contraddistingue la vita quotidiana. Mi diceva il gestore del mio punto scommesse abituale che, quest’anno, il diffondersi di diffusi comportamenti alla Bergoglio è quotato 15 a 1, mentre il ritorno alla triste normalità, dopo il giorno di pasquetta, è pagato alla pari. Che ne direste di scommettere una bella cifra sul primo evento? Sarebbe bello diventare felici per sempre e talmente ricchi da poter donare quanto serve a tutti coloro che ne hanno realmente bisogno.
Giorgio de Filippis