Il Crocifisso ligneo del ‘600, appena restaurato, fa ritorno nella Chiesa che per secoli lo ha ospitato tra una folla commossa ed esultante. E non è un caso che il Crocifisso ritorni al proprio posto il 14 Settembre, giorno dell’esaltazione della S. Croce come ricordato ieri, durante la cerimonia di accoglienza del Cristo, da don Giorgio Pascolo, parroco di Soverato superiore. “Quest’opera è stata custodita per ben 232 anni nella Chiesa Maria Santissima Addolorata e prima ancora nell’antica Chiesa di Soverato Vecchio, tanto da figurare nell’inventario dei beni culturali redatto dall’allora Vescovo di Squillace Mons. Fortunato Durante“, ha spiegato don Giorgio, definendola “un miracolo di conservazione”.
“Sono sicuro che si salvò dal tremendo terremoto del 1783 che distrusse Soverato Superiore, rimanendo sotto le macerie ma miracolosamente intatto”, ha sottolineato il parroco, presentando anche Francesca La Manna, la restauratrice presente ieri alla cerimonia in rappresentanza della dirigenza del ministero dei beni culturali e artistici. A rappresentare l’Arcidiocesi di Squillace-Catanzaro, alla quale è intestata la titolarità di questi beni artistici, c’era don Massimo Cardamone e mons. Raffaele Facciolo, vicario generale. Ovviamente presente la pro loco di Soverato, con il presidente Franco Cervadoro che ha promosso il restauro dell’opera insieme ad altri club e associazioni del territorio, sostenendone le spese (Fidapa, Lions Club Soverato Versante Ionico, Soroptimist, Rotary Club e Lions Club Squillace Cassiodoro). A loro è andato il ringraziamento di Don Giorgio.
Un importante particolare di questo Crocifisso sarebbe la firma, che non è letterale poiché lo scultore Frà Angelo da Pietrafitta era solito usare un segno simbolico e specifico. Un segno che secondo gli studiosi darebbe corpo all’autenticità dell’attribuzione al Pietrafitta, che ha firmato allo stesso modo altri Crocifissi presenti in diverse cattedrali in Italia, tra le quali famosi sono quelli di Roma, Manduria (Ta) e Lecce. Don Giorgio ha concluso il suo intervento sottolineando che ora Soverato Superiore ha due simboli di inestimabile valore artistico: la Pietà del Gagini, del XVI secolo, e il Crocifisso ligneo del XVII secolo. All’accoglienza del Crocifisso è seguita la tradizionale messa del Settenario dell’Addolorata, concelebrata da Monsignor Facciolo.
Victoria Asturi (foto di Oreste Montebello)