Il primo consiglio comunale della giunta Alecci si trasforma in festa di piazza.

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Atmosfera verace da festa di paese, vecchietti alle finestre, giovani sui banchi del consiglio comunale sistemati all’aperto dopo giorni di entusiastica corvée dal popolo di Soverato superiore. E festa è stata, dopo il breve consiglio che ha deliberato le nomine degli assessori già messe nero su bianco in precedenza: un’emozionata e sorridente Sara Fazzari alle politiche sociali, un apparentemente compassato Pietro Matacera vicesindaco e assessore agli affari legali, attività produttive e politiche comunitarie, una soddisfatta Rosalia Pezzaniti all’ambiente, un riservato Daniele Vacca ai lavori pubblici, urbanistica e manutenzione. Forti applausi di folla per tutti, all’apice quando Francesco Matozzo, figlio di Soverato superiore come del resto tre quarti degli assessori, viene eletto presidente del consiglio a maggioranza (scheda bianca per la minoranza).

Nell’elenco degli incarichi, questa volta “senza portafoglio”, c’è posto pure per Emanuele Amoruso, che in fatto di turismo ed eventi culturali avrà carta bianca, Christian Castanò che prenderà in mano la delega allo sport e i tributi comunali, Daniela Prunestì che si occuperà di personale e scuola (e qui ovazione). Lui, l’Ernesto Aleccidi nuovo sindaco a furor di popolo, vincitore della disfida con il Pd “che governa a Roma, in Regione e in Provincia”, caduto e rialzatosi con i “CambiaMenti”, sfoggia una compostezza che non tradisce emozione. E conduce con agilità ormai consumata le battute del copione consiliare che prevedono anche la costituzione del gruppi (maggioranza confluita nel gruppo Cambiamenti, Giulio Moraca, Francesco Severino e Giusy Altamuranel gruppo Pd-Oltre, Salvatore Riccio gruppo misto) e l’elezione della commissione elettorale.

Sicuramente non voluto il beffardo effetto del sole ancora cocente che ha continuato impietoso fino alle 19 a investire in pieno capo Moraca, Severino, Altamura e Riccio, quando ormai invece i banchi dei loro colleghi di maggioranza erano beatamente in ombra. Snelli gli interventi, con la promessa da parte dei capigruppo di minoranza Moraca e Riccio di collaborare sui punti in comune che coesiste con quella di fare “ferma opposizione”. “Soverato deve tornare alla gioia, alla speranza e alla collaborazione, e soprattutto ai cittadini”, sono le parole del sindaco, prima di chiudere il consiglio e ricevere l’abbraccio della folla, rigorosamente dopo l’intervento diAntonella Foresta, architetto del comitato scuola di via Cardillo, che ha ripercorso le tappe della battaglia per la riapertura della scuola (“ultimo baluardo istituzionale e socio-economico della comunità del borgo”), ricordando la decisione di astenersi dal voto superata poi per buona parte dei genitori dalla voglia di credere nei “Cambiamenti”. La cena cucinata e servita dalle donne del borgo sui banchi di legno uniti in lunghe file, la torta e i fuochi di artificio hanno coronato la festa di una comunità che ha investito in una squadra che promette aria nuova ed entusiasmo. E stasera alle 22.30 si replica in piazza Maria Ausiliatrice. Da lunedì, però, sarà già tempo di vagliare il merito delle questioni da aggredire, e cominciare a capire il modo in cui saranno affrontate.

Teresa Pittelli (ha collaborato Oreste Montebello, autore della foto-gallery)