Uno scrittore di livello mondiale tra arte, suggestioni e percezioni: una serata speciale quella organizzata dalla libreria Ubik di Catanzaro all’interno del Museo Marca. Soltanto quattro tappe in Italia e una proprio in Calabria per Jeffery Deaver, il più grande autore di thriller a livello mondiale, che ha presentato il suo ultimo lavoro “Hard News”: una storia dal ritmo serrato ambientata a New York dove, dietro il paravento del grande giornalismo, si nascondono menzogne e inganni.
Deaver è presente in 150 paesi del mondo ed è tradotto in oltre 25 lingue – ha evidenziato il libraio Nunzio Belcaro della Ubik nel presentare l’autore, – Jeffery coniuga un grande affetto del pubblico ad un’ottima risposta da parte della critica letteraria. I suoi personaggi hanno una fortissima complessità e una struttura psicologica particolarissima. All’interno della trama del libro, il protagonista combatte anche una profonda lotta interiore. Deaver è stato accolto dal direttore artistico del Marca, Rocco Guglielmo: “Siamo onorati di avere un personaggio di così alto livello. La sua presenza risponde alla nostra volontà di proporre all’interno del museo un’offerta culturale a 360° e sono contento che la città abbia risposto con vivacità ed interesse”.
Nell’incontro con il pubblico lo scrittore è stato accompagnato da Seba Pezzani, traduttore di alcuni suoi romanzi. “L’ambiente in cui mi trovo è il più bello nel quale mi sia capitato di presentare un libro – ha esclamato Deaver che ha visitato la mostra di Alberto Biasi in esposizione in queste settimane. – Le opere che ho avuto il piacere di osservare sono molte suggestive e danno percezioni diverse a seconda del movimento di chi le osserva. La stesso cosa accade più o meno nei miei libri dove, a mano a mano che si va avanti con la lettura, cambiano le impressioni dei personaggi. Leggere un thriller dovrebbe essere come andare sulle montagne russe: i lettori dovrebbero sentirsi trascinati dalle emozioni dalla prima all’ultima pagina”, ha sottolineato lo scrittore. “In Hard News (ultima avventura della “Trilogia di Rune”), lo scopo della protagonista è quello di scoprire la verità a ogni costo e i due temi centrali sono, da un lato, il sistema della giustizia penale dove spesso vengono accusate persone innocenti e, dall’altro, la responsabilità del mondo giornalistico di raccontare i fatti in modo veritiero”, ha spiegato Deaver, ex giornalista. “Vent’anni fa il giornalismo era molto diverso: c’erano diversi livelli di supervisione e le notizie venivano pubblicate solo se realmente fondate. Ora si creano scandali troppo facilmente”, ha aggiunto.
L’autore si è un po’ raccontato: “Da ragazzino ero uno sfigato, non avevo nessuna predisposizione per lo sport e non facevo altro che leggere. Mi piacevano le storie di Agatha Christie e Sherlock Holmes, ma anche quelle di James Bond. Adoro gli scrittori italiani come Umberto Eco e quelli che si avvicinano di più al mio genere come Carofiglio, Camilleri e Faletti. In particolare, con Giorgio Faletti eravamo amici ed ammiravo la sua grande capacità di entrare subito in empatia con la gente”. Deaver ha due passioni che sono la musica e la cucina: “Una volta a settimana organizzo delle cene a casa mia, in compagnia degli amici e dei mie cani. In questo modo mi rimetto in connessione con il mondo. La musica rappresenta la più grande forma di espressione che esista. Ho tentato anche la carriera di cantautore”.
Nel pomeriggio lo scrittore ha visitato il Parco Archeologico di Scolacium: <<Sono rimasto meravigliato dalle bellezza degli scavi immersi nella natura”, è stato il suo commento. Il tour di Deaver in città continua: stamane alle 9.30 l’autore incontrerà gli studenti nell’Auditorium dell’Istituto Fermi in Viale Crotone, nel quartiere marinaro della città.